La Nuova Sardegna

Sassari

Terminal crociere, una storia lunga 15 anni

di Gavino Masia
Terminal crociere, una storia lunga 15 anni

L’incredibile vicenda di un’opera pubblica avviata e mai portata a compimento Al momento non si conosce la data della possibile apertura dell’ex tensostruttura

27 novembre 2018
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PORTO TORRES. Sul terminal crociere in fase di costruzione da circa quindici anni all’interno del porto commerciale è calato il silenzio e non si riesce neppure a ipotizzare neanche la probabile data della sua apertura. Dopo l’avvio del primo cantiere, infatti, c’era stato uno stop lungo due anni degli interventi, dovuti anche al fallimento dell’azienda costruttrice dell’opera e alle successive indagini della guardia di finanza che seguivano un filone nazionale ben definito. L’ultima visita dell’allora ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio alle strutture dello scalo marittimo – circa un anno e mezzo fa – sembrava avere finalmente dato una accelerata ai lavori dell’ex “Tensostruttura Lunardi” finanziata dal premier Silvio Berlusconi (e che prese il nome dell’allora ministro che si occupò della vicenda).

Proprio in quei giorni, infatti, il Provveditorato interregionale per le Opere pubbliche aveva consegnato il cantiere per la ripresa delle lavorazioni necessarie a completare l’opera sospesa a causa del fallimento della società appaltatrice Lakit Srl. Con il completamento della parte esterna, che tra l’altro aveva suscitato commenti poco lusinghieri anche sui social. Si tratta di un’opera finanziata con oltre 2 milioni di euro per ospitare i turisti della navi crociera che avrebbero ormeggiato nella vicina banchina Segni, oppure i passeggeri in transito che venivano in Sardegna con le navi di linea nazionali o con quelle delle compagnie internazionali. I referenti del progetto fanno capo agli uffici Opere marittime di Cagliari e chiedere delucidazioni a questi signori sullo stato dell’arte dei lavori previsti appare cosa impossibile. E poco importa anche alle altre istituzioni pubbliche che – seppur non competenti della struttura – non hanno mai dichiarato pubblicamente di tenere conto di un terminal che ricade all’interno del Comune di Porto Torres e dentro i confini demaniali dell’Authority. Eppure quella struttura se fosse terminata e funzionale all’uso, allo stato attuale potrebbe sopperire alle mancanze esistenti nella vicina stazione marittima “Nino Pala”. L’area di cantiere si affaccia sulla banchina Dogana-Segni, divide la città dalla scalo ed è attaccata alla scalinata di accesso che parte dai parcheggi. Nella stessa zona dovrebbe nascere il centro intermodale dove i passeggeri in transito possono scambiare in modo ordinato e veloce i mezzi di trasporto. Ovvero trovare linee concessionarie pubbliche e private, la vecchia stazione ferroviaria che Rfi ha riattivato, la stazione marittima e il terminal crociere. Una progettazione pensata dalla amministrazione precedente - per valorizzare quella porzione di porto che confina direttamente con la cinta urbana – e mai portata a termine.

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