Tentata rapina alle Poste, 2 condanne
Colpo fallito in via Forlanini. In corte d’appello confermati 3 anni per due orgolesi
29 novembre 2018
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SASSARI. Pene confermate in corte d’appello (collegio presieduto dal giudice Mariano Brianda) per due giovani orgolesi imputati della tentata rapina del 2015 all’ufficio postale di via Forlanini, a Sassari: tre anni per Sisinnio Rubanu e tre anni e tre mesi per Ananio Mesina, entrambi assistiti dagli avvocati Antonio Secci e Sara Luiu. Un terzo imputato era stato ugualmente condannato in primo grado a tre anni. Ma la sentenza non era stata impugnata.
A giugno di tre anni fa i tre giovani avevano fallito il colpo nell’ufficio postale di via Forlanini perché avevano trovato la porta sbarrata ed erano fuggiti a bordo di un’auto rubata dopo aver sentito il suono della sirena di un’ambulanza, che avevano scambiato per quella delle forze dell’ordine.
Scaltri, svegli, pronti a tutto. Così i carabinieri li avevano descritti dopo l’arresto arrivato dopo una rocambolesca fuga a mani vuote. Solo per una serie di coincidenze fortuite la banda non era riuscita infatti a mettere a segno il colpo alle Poste. La loro trasferta sassarese si era conclusa con l’arresto a Bonorva – dove si erano rifugiati dopo aver forzato un posto di blocco sulla statale 131 – ed erano stati rinchiusi nel carcere di Bancali. I tre, uno armato, come avevano raccontato i carabinieri, non erano riusciti a rapinare l’ufficio semplicemente perché erano arrivati in ritardo. Avevano trovato le porte dell’ufficio postale sbarrate e a quel punto erano scappati a bordo di una Panda bianca. Uno di loro era anche scivolato finendo per schiantarsi contro la vetrata.
Alle 12.30, col volto coperto, i tre orgolesi avevano tentato l’irruzione mentre nell’ufficio c’erano diversi clienti e gli impiegati che stavano ultimando alcune operazioni. Ma il sabato la chiusura è anticipata e infatti quando i tre si erano presentati con pistola in pugno e passamontagna sul volto non erano riusciti a entrare, seminando comunque il terrore intorno all’ufficio postale. I tre rapinatori avevano poi sentito la sirena di un’ambulanza e, scambiandola per quella delle forze dell’ordine, erano scappati a bordo di una Panda risultata poi rubata a Orosei. Per tornare a Orgosolo avevano percorso sfrontatamente la statale 131. Nel frattempo era scattato il piano antirapina e per loro sfortuna si erano imbattuti nel posto di blocco dei carabinieri allo svincolo per Bonorva e Semestene. La Panda non si era fermata all’alt e aveva quasi investito un militare. Poi era partita la caccia all’uomo per le vie di Bonorva, dove poco dopo erano scattate le manette. (na.co.)
A giugno di tre anni fa i tre giovani avevano fallito il colpo nell’ufficio postale di via Forlanini perché avevano trovato la porta sbarrata ed erano fuggiti a bordo di un’auto rubata dopo aver sentito il suono della sirena di un’ambulanza, che avevano scambiato per quella delle forze dell’ordine.
Scaltri, svegli, pronti a tutto. Così i carabinieri li avevano descritti dopo l’arresto arrivato dopo una rocambolesca fuga a mani vuote. Solo per una serie di coincidenze fortuite la banda non era riuscita infatti a mettere a segno il colpo alle Poste. La loro trasferta sassarese si era conclusa con l’arresto a Bonorva – dove si erano rifugiati dopo aver forzato un posto di blocco sulla statale 131 – ed erano stati rinchiusi nel carcere di Bancali. I tre, uno armato, come avevano raccontato i carabinieri, non erano riusciti a rapinare l’ufficio semplicemente perché erano arrivati in ritardo. Avevano trovato le porte dell’ufficio postale sbarrate e a quel punto erano scappati a bordo di una Panda bianca. Uno di loro era anche scivolato finendo per schiantarsi contro la vetrata.
Alle 12.30, col volto coperto, i tre orgolesi avevano tentato l’irruzione mentre nell’ufficio c’erano diversi clienti e gli impiegati che stavano ultimando alcune operazioni. Ma il sabato la chiusura è anticipata e infatti quando i tre si erano presentati con pistola in pugno e passamontagna sul volto non erano riusciti a entrare, seminando comunque il terrore intorno all’ufficio postale. I tre rapinatori avevano poi sentito la sirena di un’ambulanza e, scambiandola per quella delle forze dell’ordine, erano scappati a bordo di una Panda risultata poi rubata a Orosei. Per tornare a Orgosolo avevano percorso sfrontatamente la statale 131. Nel frattempo era scattato il piano antirapina e per loro sfortuna si erano imbattuti nel posto di blocco dei carabinieri allo svincolo per Bonorva e Semestene. La Panda non si era fermata all’alt e aveva quasi investito un militare. Poi era partita la caccia all’uomo per le vie di Bonorva, dove poco dopo erano scattate le manette. (na.co.)