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Sassari, il sindaco: «No al trasloco a Cagliari dei test Hpv»

Sassari, il sindaco: «No al trasloco a Cagliari dei test Hpv»

Interviene Nicola Sanna contro gli scippi dei servizi ai cittadini del Sassarese «Centralizzazioni dannose». Cisl Sardegna: «Tempi rapidi per il Policlinico» 

08 dicembre 2018
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SASSARI. «È un altro tentativo di sottrarre al nostro territorio strutture e servizi importanti. Un tentativo che non può essere accettato». Anche il sindaco Nicola Sanna si schiera contro la centralizzazione del test dell’Hpv Dna per lo screening del tumore alla cervice uterina all'Ospedale Santissima Trinità di Cagliari. «Ma c’è ancora un margine di intervento, non essendo stata pubblicata la gara dell’Ats», afferma.

«Non posso che esprimere contrarietà a questa scelta che, se portata avanti, si rivelerebbe profondamente sbagliata – prosegue il sindaco –. In Sardegna sono necessari due centri di riferimento, uno al Nord e uno al Sud e il Piano Regionale di Prevenzione 2014-2018 giustifica l'esistenza di due centri di diagnosi. Con il passaggio dal pap-test tradizionale all'Hpv-Dna test, ogni centro deve garantire almeno 20 mila test l'anno ed essendo circa 44 mila le donne che si sottopongono all’esame, la presenza di due centri nell'isola è più che giustificata».

Non solo la centralizzazione all'Ospedale di Cagliari rappresenterebbe una perdita per Sassari, ma – sottolinea il sindaco, «comporterebbe anche il licenziamento di personale a tempo determinato che attualmente si occupa dello screening del tumore del collo dell’utero». Quindi una nuova battaglia nella sanità da portare avanti, insieme con quella per il laboratorio d’analisi che «non deve essere trasferito a Olbia, così come auspichiamo un rapido e positivo esito della vertenza sul Policlinico sassarese, sulla quale siamo impegnati 24 ore su 24».

Sugli screening per il tumore alla cervice uterina, sulle analisi dirottate a Olbia e la vertenza del Policlinico fa sentire la sua voce anche il consigliere regionale del Pd, Valerio Meloni , criticando le scelte dicentralizzazione che considera un depauperamento ulteriore dei servizi nel nord ovest dell’isola. «Ancora una volta sono venuti meno condivisione e confronto», commenta l’esponente del Partito Democratico.

Intanto anche la Cisl Sardegna interviene sulla difficile situazione del Policlinico Sassarese chiedendo alla politica di trovare soluzioni più rapide nell’accreditamento della struttura per garantire il mantenimento dei duecento posti di lavoro e la continuità del servizio.

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