La Nuova Sardegna

Sassari

Oratorio crollato, tutti mobilitati

di Nadia Cossu
Oratorio crollato, tutti mobilitati

L’unico punto di ritrovo della borgata non esiste più. Un concerto e una lotteria per farlo rinascere

08 dicembre 2018
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SASSARI. Il telefono di don Antonio squilla in continuazione, la sua scrivania è ricoperta di fogli sparsi e appunti, biglietti della lotteria e cartelle. Dal piazzale della chiesa di San Gavino, a Bancali, lo chiamano in continuazione: «Questo quadro lo sistemiamo qui, che ne pensa?». Poi arriva qualcun altro: «Don Antonio, può benedire la mia macchina nuova?». Lui ha una parola gentile per tutti e in mezzo a questo simpatico caos organizza la sua sfida, che è poi la sfida di un’intera borgata: ricostruire l’oratorio. L’edificio che sorgeva accanto alla chiesetta era stato messo a dura prova dalle abbondanti piogge nel 2017 ed era poi venuto giù definitivamente. Un oratorio che come il giovane parroco aveva detto allora – e sottolinea con forza oggi – «rappresentava per la comunità l’unico luogo di aggregazione. Era cioè tutto. Si faceva il catechismo, l’assistenza ai poveri con il servizio Caritas, le cene di beneficenza o anche semplicemente un piccolo rinfresco dopo la messa per stare insieme». Inizialmente era crollato il solaio, fortunatamente in quel momento non c’era nessuno all’interno, poi i vigili del fuoco ne avevano certificato l’inagibilità e quindi la struttura era stata abbattuta completamente.

Ma una borgata unita e combattiva come quella di Bancali non poteva assistere impassibile alla scomparsa dell’unico luogo di ritrovo per la comunità. Tanto meno poteva farlo don Antonio Serra – che quella parrocchia la guida da otto anni – che si è rimboccato le maniche, ha chiamato a raccolta la borgata e ha ideato due iniziative che, se ci sarà la risposta della gente, potrebbero dare un aiuto importante per la rinascita dell’oratorio. «Il 24 luglio – racconta il sacerdote originario di Cargeghe – il Comune ci ha dato la concessione edilizia, il 31 luglio la Cei ci ha comunicato l’approvazione del progetto». E ora bisogna trovare i soldi per mettere su, mattone dopo mattone, il nuovo oratorio. «La Cei – tiene a precisare il parroco di San Gavino – garantisce il 75% della spesa, poi avremo un contributo generoso da Comune e diocesi che hanno già stanziato le somme». Ora, quindi, manca solo il sostegno della gente. Da qui l’idea di don Antonio: «Una doppia iniziativa: la prima è un concerto di beneficenza che si terrà venerdì 14 dicembre al teatro comunale di Sassari con gli Istentales e Maria Luisa Congiu, il biglietto costerà 10 euro. Però dobbiamo riempirlo questo teatro, così tra pochi mesi partiranno i lavori e a ottobre avremo l’oratorio. E, soprattutto, ciascuno saprà dove sono finiti i propri soldi». La seconda iniziativa è la lotteria di beneficenza “Artisti uniti per Bancali”, il biglietto costa due euro «e in palio ci saranno i quadri donati dagli artisti Liliana Cano, Elio Pulli, Stefano Chessa, Rita Sarritzu, Ettore Spada, Roberto Sanna, Enzo Tanda, Angelo Canu, Tonino Calisai, Peppino Marras, Maddalena Usai, Ettore Pomes, Mariangela Pulina, Giacomo Galati, Pietro Di Stefano e ancora Roberto Luiu, Marco Silecchia, Vanni Campus, Giovanni Idini e Franco Carenti. L’estrazione dei premi sarà il 13 gennaio».

Pronti a dare una mano alla borgata di Bancali gli artisti che si esibiranno sul palco e che spesso hanno partecipato a iniziative di solidarietà: «Venite numerosi – è l’appello di Gigi Sanna, leader degli Istentales – solo così potremo aiutare chi in questo momento ha bisogno di risollevarsi. Vi aspettiamo. Animu!».

«La ricchezza reale che ognuno di noi possiede è la gente, le persone, gli affetti – le parole di Maria Luisa Congiu – La gente di Sardegna col suo affetto mi permette di fare uno dei mestieri più belli del mondo, perché grazie alla musica ho la possibilità di condividere momenti straordinari di vita ed è questa stessa musica che, se messa disposizione di chi ha bisogno di una mano tesa, diventa veicolo d’amore. Partecipare a un evento così, al di là di me e degli Istentales, è generosità, è amore».

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