La Nuova Sardegna

Sassari

Ossi, pronti 210mila euro per la chiesa di Santa Croce

Ossi, pronti 210mila euro per la chiesa di Santa Croce

Tempio di epoca medievale, ora punto di riferimento per il quartiere di Literai Infiltrazioni e umidità i “nemici” delle strutture portanti del luogo di culto

10 dicembre 2018
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OSSI. Buone notizie per la chiesa di Santa Croce. Arrivano dall’assessorato regionale dei Lavori pubblici, che dai fondi destinati al recupero dei luoghi di culto ha concesso un finanziamento di 150 mila euro, cui sono da aggiungersi altri 60 mila di partecipazione da parte del Comune. Un totale di 210 mila euro che consentiranno di procedere a un radicale risanamento della struttura risalente presumibilmente a epoca medioevale e oggetto di successivi rifacimenti e ampliamenti sino ai più recenti interventi di ristrutturazione e di restauro. Nato come luogo di preghiera da sempre officiato dall’Arciconfraternita di Santa Croce e citato nelle carte che ne fanno memoria come Oratorio di Santa Croce l’antica chiesa è sempre stata punto di riferimento per il quartiere di Litterai che sorge a monte, ma è stata anche nel tempo succursale della parrocchiale di San Bartolomeo nel centro storico dalla quale dista all’incirca 300 metri. In epoche in cui l’organizzazione ecclesiastica si faceva carico di tutti gli aspetti della vita sociale, soprattutto nei centri rurali, l’Oratorio di Santa Croce ospitava una sorta di scuola ante litteram dove si insegnavano i rudimenti essenziali della cultura di base. Molti tra i più anziani ricordano ancora le lezioni di alfabetizzazione in pura limba sarda che vi teneva Babbai ‘e Sole nel secolo scorso. Negli anni sessanta, quando la chiesa di San Bartolomeo rimase chiusa al culto per importanti interventi di ampliamento, per alcuni anni Santa Croce ospitò le attività parrocchiali. Anche oggi è luogo di culto privilegiato per i riti della Settimana Santa e in occasione di altre manifestazioni religiose. Attualmente i confratelli e le consorelle soprattutto, vi si recano settimanalmente per la messa domenicale. Il finanziamento arriva dunque quanto mai opportuno per riqualificare questo luogo di culto, che attualmente versa in condizioni di degrado strutturale particolare. Costruita con l’utilizzo di una pietra di calcare tufaceo particolarmente tenero e poroso la struttura è soggetta a un’azione degenerativa dovuta alle infiltrazioni di acqua e a un’umidità di risalita che potrebbe provocare una disgregazione della struttura muraria e delle fondazioni. Si tratta quindi di mettere in esecuzione un restauro conservativo attraverso la rimozione del degrado e delle cause che ne sono allorigine. In particolare si dovrà procedere alla canalizzazione delle acque piovane, alla formazione di uno sbarramento impermeabile con un sistema di drenaggio delle acque a protezione delle pareti, al rifacimento degli intonaci interni ed esterni con malta a base di calce e additivi aeranti, al consolidamento delle murature.

Pietro Simula

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