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La comunità dei sardi a Viterbo in festa con il cardinale Becciu

La comunità dei sardi a Viterbo in festa con il cardinale Becciu

PATTADA. Si è ripetuta nei giorni scorsi a Viterbo, con ospite d’onore il cardinale Angelo Becciu, la grande festa “Sa die de sa Sardigna” organizzata dall’associazione Sardegna in Tuscia. Non è la...

11 dicembre 2018
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PATTADA. Si è ripetuta nei giorni scorsi a Viterbo, con ospite d’onore il cardinale Angelo Becciu, la grande festa “Sa die de sa Sardigna” organizzata dall’associazione Sardegna in Tuscia. Non è la prima volta che il prelato onora l’appuntamento, ma è stato il primo dopo la nomina a cardinale: circostanza che è stata celebrata dai sardi del viterbese, che si sono riuniti intorno al prelato con altri ospiti provenienti dalla Sardegna come il sacerdote pattadese don Francesco Ledda, ora parroco di San Nicola a Ozieri. A fare gli onori di casa nella parrocchia di Santa Maria della Grotticella è stato il dinamico Giovanni Uselli, che ha curato l’organizzazione con il presidente di Sardegna in Tuscia Antonio Manca, il vescovo Lino Fumagalli e il parroco don Pino. Altri ospiti sono stati il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, in una visita lampo nella quale è stato accompagnato dal sindaco Giovanni Maria Arena, il senatore Francesco Battistoni e il consigliere comunale Giulio Marini, il deputato di Fratelli d’Italia Mauro Rotelli, di origini sarde, con i deputati Carolina Varchi e Salvatore Deidda, il procuratore capo Paolo Auriemma, il pm Massimiliano Siddi, il prefetto Giovanni Bruno, il senatore leghista Umberto Fusco, gli avvocati Giovanni Bartoletti e Guglielmo Ascenzi, il comandante della compagnia dei carabinieri di Viterbo Federico Lombardi e quello della stazione Maurizio Iannaccone. Dopo la celebrazione della messa un banchetto e una lotteria che aveva come primo premio in palio un pregiato coltello pattadese. «Per me è ogni volta una grande gioia incontrare questa comunità – ha detto Becciu – e farlo da cardinale è un’opportunità maggiore per invitare i miei fratelli a rinnovare la loro comunione al Papa e alla Chiesa». (b.m.)

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