Giostraio si incatena in piazza d’Italia
Il Comune dice no all’installazione dei suoi materassi elastici per un fatto di decoro urbano: solo giostrine con i cavalli
SASSARI. Meglio un salotto buono elegante, stiloso ma un po’ vuoto, o meglio un salotto più chiassoso, meno raffinato ma affollato di bambini e famiglie?
La protesta del giostraio incatenato in piazza d’Italia è diventata una battaglia simbolo e sta appassionando mezza città. Proprio perché distilla in sé diversi temi e contrapposizioni: decoro urbano contro vivibilità degli spazi, diritto al lavoro contro regolamenti comunali, amministratori e norme contro il sentimento comune dei cittadini.
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La storia è questa: Gianluca Pirinu da tre anni, durante le feste natalizie, installa in piazza d’Italia il suo bungee jumping per bambini. È l’attrazione di gran lunga più gettonata, rispetto a giostrine e trenini ampiamente snobbate da generazioni di minuscoli temerari sprezzanti del pericolo e delle leggi di gravità. Ma se i materassi elastici collezionano migliaia di piccoli fans, hanno anche chi storce il naso. La Soprintendenza e con lei il Comune, che guardano piazza d’Italia con altri occhi: il contesto urbanistico, lo scenario architettonico e il decoro urbano. Insomma, Palazzo Giordano e bimbi saltellanti non vanno affatto d’accordo.
E questa premura per i valori estetici di Sassari a ottobre si converte in una delibera approvata in giunta, senza passare al vaglio del Consiglio: nelle piazze storiche ok solo a giostrine d’epoca, con il carosello di cavallini e automobili che vanno su e giù, a tempo di musica, in un fascinoso rewind temporale. Tutto in perfetta sintonia con il salotto buono, ma roba che se la proponi a un bimbo che ha già compiuto i 4 anni, mette le dita a croce, ti risponde con un vade retro e non ti parla per un mese.
Finisce quindi che Gianluca Pirinu si deve accontentare di piazzare la baracca o in Piazzale Segni, o, per concessione last minute del sindaco, in piazza Santa Caterina. Pendenza zero, ma anche zero famiglie a passeggio con prole al seguito. Il giostraio, che per campare fa solo il giostraio, disperato decide di incatenarsi a un palo di Piazza d’Italia. Lo fa alle 21 martedì, e per un’intera notte il suo giaciglio diventa meta di pellegrinaggio di centinaia di persone. Raccoglie una solidarietà inaspettata: c’è chi lo abbraccia, chi gli porta paste calde, chi il caffè, e lui ricambia con molta commozione.
«Scusate le lacrime – dice – sono un frignone ma francamente non mi aspettavo un simile sostegno». Però l’amministrazione non arretra di un millimetro e resta arroccata alla sua delibera sul decoro. Che a dirla tutta fa a cazzotti con il desiderio di rivitalizzare il centro, perché quei tre materassi sono delle calamite diaboliche per centinaia di famiglie pronte a dilapidare tredicesime anche nei bar. «Non ci vedo nemmeno grande coerenza sul decoro – si lamenta Gianluca Pirinu – questa piazza ha ospitato di tutto, e dal 21 al 23 ci saranno i furgoni e gli stand per la manifestazione enogastronomica di street food: non so quanto le salsicce, i panini e le graticole si intonino allo stile di vittorio Emanuele II».
Naturalmente tutta l’opposizione politica si è schierata con il giostraio, mentre i consiglieri di maggioranza, tranne qualche eccezione, fuggono a gambe levate di fronte a un argomento sdrucciolevole e a una scelta della giunta forse non condivisa. Sarebbe interessante raccogliere, uno per uno, i singoli pareri.