La Nuova Sardegna

Sassari

Mater Olbia, al via le visite nel nuovo super ospedale

di Stefania Puorro
Mater Olbia, al via le visite nel nuovo super ospedale

Aprono gli ambulatori. In primavera la piena operatività della struttura  

13 dicembre 2018
4 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Cinque mesi di lavoro per arrivare al grande giorno. Un’accelerata decisiva che la Fondazione Gemelli ha dato per aprire il Mater Olbia nel rispetto dei tempi annunciati. E oggi si parte. Alle 10,30 entreranno i primi pazienti che hanno prenotato visite e prestazioni ambulatoriali. Poi l’ospedale d’eccellenza intensificherà la sua attività giorno dopo giorno, sino a mettere in funzione tutti i reparti (fine marzo) con 248 posti letto: 202 convenzionati con il Sistema sanitario nazionale e 46 privati.

“La Nuova” è riuscita a entrare al Mater già ieri, verso mezzogiorno, scoprendo tutta l’area ambulatoriale che da stamattina sarà aperta al pubblico. In una grande sala riunioni del primo piano, si sono ritrovati i vertici del Mater, per curare gli ultimi dettagli. C’erano il direttore generale Maurizio Guizzardi, il vice direttore generale Carlo Maria Cellucci, il direttore sanitario Marcello Acciaro. E sono stati proprio loro, alla vigilia dell’apertura, a raccontare che cosa avverrà in questa prima giornata e che cosa accadrà nei prossimi mesi. Niente inaugurazione, però. Loro non lo hanno detto, ma visto che i precedenti tagli di nastro (anche con l’ex premier Renzi) non sono andati a buon fine, è stata scelta un’apertura soft. «Semmai, quando l’ospedale avrà tutti i reparti in funzione, si potrà pensare a una vera e propria cerimonia inaugurale».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:foto:1.17555784:MediaPublishingQueue2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/foto/2018/12/12/fotogalleria/il-mater-olbia-apre-i-battenti-ecco-le-immagini-prima-dell-avvio-dell-attivita-1.17555784]]

Allora, si parte. Un momento atteso da trent’anni, tra intoppi, rinvii e ripartenze. Che cosa avete fatto voi, di diverso, per arrivare alla vera svolta?

«Innanzitutto - risponde il direttore generale Guizzardi - c’è da precisare che nel luglio 2017 è stata annunciata la firma di una joint venture tra Qatar Foundation Endowment e Fondazione Gemelli. Ma per un anno tutto è rimasto in stand by. Ci siamo messi a lavorare nel luglio del 2018 e grazie al prezioso apporto di un direttore sanitario come Marcello Acciaro, siamo riusciti ad aprire in cinque mesi un ospedale che offrirà un elevatissimo livello assistenziale e intercetterà la mobilità passiva: quindi, i sardi, non dovranno più recarsi in altre regioni d’Italia per curarsi». «La Sardegna - aggiunge Acciaro - ha ottime professionalità, ma è necessario fare sistema. Il Mater Olbia diventerà uno degli attori di questo sistema in cui la parola d’ordine dovrà essere sinergia».

Stamattina il Mater Olbia accoglierà i primi pazienti per le prestazioni ambulatoriali. Quanti saranno?

«Una sessantina: previste visite ortopediche e ginecologiche e mammografie. Due gli specialisti di altissimo livello che arriveranno dal Gemelli: si tratta del dottor Antonio Valassina che fa parte dell’équipe del reparto di Ortopedia e Traumatologia e della professoressa Antonia Carla Testa, ricercatrice universitaria e responsabile scientifica del Centro di Ecografia in Ginecologia Oncologica “Class Ultrasound”, che ha sede al Policlinico».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:olbia:cronaca:1.17553089:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/olbia/cronaca/2018/12/11/news/mater-olbia-gia-boom-di-prenotazioni-nell-ospedale-del-qatar-1.17553089]]

Loro due per primi, dunque. E poi tutti gli altri specialisti. Si alterneranno sino a quando l’ospedale non entrerà a regime?

«Esatto. Gli specialisti del Gemelli, in questa fase, opereranno come consulenti e faranno avanti e indietro tra Roma e Olbia sino a quando non apriranno le degenze e, quindi, sino a quando non faremo tutte le assunzioni».

Già, le assunzioni. A che punto sono?

«Stiamo partendo con 15 dipendenti tra cui 4 infermieri e alcuni responsabili di settore. A regime arriveremo a 500 e moltissimi saranno sardi. A questi andranno aggiunte più di 300 persone che lavoreranno per le società che prenderanno in appalto i vari servizi: lavanderia, accoglienza, cucina, manutenzioni e così via. Ma scegliere il personale, per quanto ci riguarda, non è cosa semplice. Possiamo dire di essere ancora nella fase del work in progress: stiamo puntando a individuare i leader dei vari reparti e poi saranno loro a scegliersi la squadra».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:sassari:cronaca:1.17559319:Video:https://video.lanuovasardegna.it/locale/viaggio-all-interno-del-mater-olbia-che-ha-iniziato-oggi-la-sua-attivita/103334/103793]]

Il Mater Olbia è ormai quasi completato. A che punto sono i lavori?

«A un ottimo punto. Stiamo ultimando le sale operatorie che dovrebbero essere pronte e funzionanti a marzo. E in quello stesso periodo anche tutti i reparti saranno operativi. Il terzo step riguarda il nuovo fabbricato che ospiterà il centro di radioterapia e l’area della riabilitazione, compresa la piscina. Questo verrà ultimato entro il 2019».

Da qui alle porte della primavera del 2019 saranno perciò in funzione i 15 ambulatori.

«Possiamo garantire ogni tipo di visita. Per quanto riguarda gli esami strumentali - precisano i tre big del Mater -: sono a disposizione un mammografo di ultimissima generazione e tutta l’area degli ultrasuoni: elettrocardiogramma, ecocardio, ecografia ginecologica».

Ma l’ospedale, per il momento, non rimarrà aperto 24 ore su 24.

«No, l’ospedale rimarrà aperto dalle 8 alle 20, dal lunedì al venerdì, festivi esclusi. Questa partenza, lo ricordiamo, è in via sperimentale: da oggi e sino al 21 dicembre si continueranno a garantire le prestazioni ambulatoriali. Poi ci fermeremo sino al 6 gennaio 2019 per fare il punto e riprenderemo il 7: è una struttura che va rodata e nella pausa ci muoveremo per migliorare i percorsi interni con l’obiettivo di essere sempre più vicini alle esigenze della popolazione».

Risposta a piacere.

«Ci teniamo a dire che siamo un pezzo di sanità pubblica importante, per la Sardegna. E che qui c’è posto e lavoro per tutti».

E il centro di ricerca?

«Noi dobbiamo pensare soltanto a far funzionare al meglio un ospedale di eccellenza. Il centro di ricerca non ci compete».

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

In Primo Piano

Video

Stefano Cherchi addio: a Sassari l'applauso della folla commossa per il fantino morto in Australia

Le nostre iniziative