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Sassari, coltivavano droga e usavano armi davanti ai figli: indagine chiusa per 9 persone

Sassari, coltivavano droga e usavano armi davanti ai figli: indagine chiusa per 9 persone

La maxi piantagione scovata dalla squadra mobile nella campagna di Badde Pedrosa

15 dicembre 2018
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SASSARI. Si è conclusa ieri 14 dicembre con la notifica da parte della polizia dell’avviso di conclusione delle indagini, l'inchiesta della pm Asara della Procura di  Sassari, nei confronti di nove persone che avrebbero avviato la coltivazione di una vasta piantagione nelle campagne di Sassari, a Badde Pedrosa. Il 22 luglio 2017 vennero arrestati due presunti custodi dell'impianto attorno al quale ruotavano due interi nuclei familiari.

Lo sviluppo delle indagini, da parte della Squadra Mobile di Sassari, grazie anche alla visione delle immagini (circa 200 ore di filmati) estrapolate dal sistema di video sorveglianza installato proprio a “tutela” della piantagione, ha consentito di individuare tutte le persone che curavano la coltivazione, irrigazione, concimazione ed essicazione della marijuana in locali annessi all’abitazione principale di uno degli indagati, e opportunamente adibiti a tali operazioni.

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Sostanzialmente si sarebbe accertato che la coltivazione era condotta da due famiglie che, a turno, si alternavano alle cure e anche alla vigilanza armata delle piante. Usavano armi corte (pistole semiautomatiche) e queste venivano maneggiate imprudentemente dai capi famiglia, anche davanti ai figli, bambini e ragazzini comunque minorenni.

La visione delle immagini ha consentito di scorgere proprio i minori maneggiare le armi, usate dai genitori, con un grave pericolso per i bambini stessi e per chi stava loro vicino.

Durante l’operazione furono sequestrate 458 piante di canapa indiana, e chilogrammi 4,800 di sostanza stupefacente del tipo marijuana, rinvenuta in avanzato stato di essicazione, nonché alcune armi da sparo e relativo munizionamento.

Gli indagati devono rispondere di produzione, traffico, detenzione illecita di sostanze stupefacenti e per detenzione di più armi comuni da sparo. Sono state anche contestate varie aggravanti: il numero delle persone che hanno concorso nel reato, l’aver commesso il fatto con uso di armi, essersi avvalsi di minori degli anni 18 o, comunque, partecipando con loro al delitto, nonché l’ingente quantità sequestrata.

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