La Nuova Sardegna

Sassari

L’addio di Ittiri a Franco «uomo buono e speciale»

Vincenzo Masia
L’addio di Ittiri a Franco «uomo buono e speciale»

Il dolore dell’intera comunità ai funerali del 57enne morto in un incidente. Al passaggio del corteo funebre, i commercianti hanno abbassato le serrande

18 dicembre 2018
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ITTIRI. «Franco è qui con noi». Con queste parole il vicario della diocesi di Sassari, monsignor Mario Simula, si è rivolto ai parenti, agli amici e a quanti, tantissimi, erano presenti ieri nella chiesa di San Francesco (tantissime le persone fuori) per l’ultimo saluto a Franco Simula, morto tragicamente in un incidente stradale, sulla vecchia 131 bis, nel tratto Alghero-Ittiri, mentre nel pomeriggio di venerdì 15 dicembre, rientrava dal lavoro.

Il sacerdote, nella giornata dedicata a San Lazzaro, resuscitato da Gesù per intercessione della sorella Marta, nell'omelia, che era più un inno alla vita che una rassegnazione “passiva” alla morte, ha ricordato la grande umanità che ha contraddistinto la vita di Franco. Un ittirese che verrà ricordato per il senso del dovere e dell’amicizia. Tutti, a Ittiri e non solo, conoscevano la sua disponibilità e la sua sportività. Molte le persone arrivate per accompagnare Franco all’ultima dimora. Il vuoto che ha lasciato nella sua famiglia, ma anche nell’intera comunità lo si misura, oltre che con la vicinanza fisica ai fratelli e alle sorelle, anche attraverso i post su Facebook. Molti improntati al ricordo di una persona speciale che conquistava tutti col suo sorriso, altri improntati al ricordo di un lavoratore scrupoloso e preparato, altri ancora lo immaginano pedalando, in un’altra dimensione. L’appuntamento con la morte è avvenuto proprio in quel tratto di strada che lo ha visto pedalare in sella alla sua bici assieme a tanti amici, magari grondante sudore, ma sempre con quel sorriso che Ittiri, non dimenticherà. La giornata grigia e piovosa ha calato sulla città una cappa di sconforto e di angoscia mista a impotenza. Nessuno in città, infatti, appresa la notizia della morte di Franco, si aspettava che, in una stessa giornata pochi giorni prima del Natale, ad altre due morti improvvise, si dovesse aggiungere anche quella di Franco. Nonostante il freddo e il vento sferzante la cittadinanza ha voluto essere vicina ai familiari per condividere e alleviarne il dolore, ma sopratutto, perché voleva testimoniare l’affetto e la stima di cui Franco era circondato. «I tanti fiori accanto al feretro, col tempo appassiranno, mentre – ha sottolineato monsignor Simula – il dolore che affligge oggi i familiari e quanti hanno conosciuto Franco, durerà nel tempo a testimonianza del suo ricordo. La sua morte non sarà inutile. Nel grande crogiolo della vita Dio elimina le scorie della debolezza umana e chiama a se, nella sua bontà, tutti i suoi figli». Al passaggio del corteo funebre serrande abbassate e gente in rispettoso silenzio per dare l’addio ad una persona speciale definibile con un solo termine: «Un buono».

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