La Nuova Sardegna

Sassari

Il Comune acquista le aree della stazione marittima

di Gavino Masia
Il Comune acquista le aree della stazione marittima

A Rfi andranno 660mila euro, il contenzioso andava avanti da quasi 18 anni Di fronte al porto sono stati costruiti il Museo del mare, i parcheggi e La Piccola

22 dicembre 2018
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PORTO TORRES. Il patrimonio immobiliare del Comune di Porto Torres aumenterà di volume con l’acquisizione delle aree di circa due ettari che sino a qualche mese fa appartenevano a Rete Ferroviaria italiana. Si tratta di una vasta zona di fronte al porto commerciale dove sono stati costruiti vari immobili e strade: la stazione marittima “Nino Pala”, il Museo del Porto, il parcheggio e i giardini della “Piccola”, la via Basso e i capannoni rossi di via Azuni. «Dopo l’approvazione del consiglio comunale possiamo impegnare al bilancio 660mila euro per l’acquisizione delle aree di Rfi – dice il vice sindaco Marcello Zirulia –, e si tratta di una cifra che lo stesso ente ferrovie ci ha chiesto dopo una loro perizia. Adesso quell’importo è al vaglio del demanio nazionale, e stiamo aspettando che confermino la congruità di quanto richiesto». La vicenda è cominciata nel 2001 con la prima richiesta del Comune a Rfi per quelle aree, poi le cose sono andate avanti per le lunghe perché la procedura di acquisizione non era mai approdata nell’aula consiliare. Si è finalmente arrivati alla conclusione della vicenda, quindi, ora si tratta di capire cosa si vuole fare dei capannoni inutilizzati delle ferrovie. «Non si è ancora deciso il da farsi – aggiunge Zirulia –, anche se ci dovrebbe essere una relazione che prevedeva la loro demolizione: esiste infatti un progetto, in attesa di finanziamento dalla Regione, per l’ampliamento delle aree di parcheggio proprio in quella zona». In quella vasta area, inoltre, era prevista la creazione del centro intermodale per i passeggeri in transito, per poter scambiare in modo ordinato e veloce i mezzi di trasporto. L’amministrazione precedente prevedeva una spesa dai 6 ai 10 milioni di euro per la realizzazione del centro, in modo da far ritrovare i passeggeri in un unico punto e permetter loro di trovare a disposizione linee concessionarie pubbliche e private. Oltre alla vecchia stazione ferroviaria che Rfi ha riattivato, la stazione marittima e il terminal crociere ancora in costruzione. Una progettazione per valorizzare quella parte di scalo marittimo a stretto contatto con la città, mai portata a termine, che si potrebbe comunque riprogrammare dopo che sono stati acquisiti i terreni di Rfi. C’è un altro contenzioso tra Comune e Rfi che meriterebbe invece una definizione, e si tratta di una rete a fianco della stazione marittima che ostruisce il naturale transito dei passeggeri verso la stazione ferroviaria di via Ponte Romano. L’amministrazione aveva chiesto l’autorizzazione della rimozione della rete a proprie spese nel settembre 2013, perché la zona risulta in uno stato di degrado e abbandono, ma Rete ferroviarie italiana ha sempre fatto orecchie da mercante.

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