La Nuova Sardegna

Sassari

Sogeaal presenta Ozieri al mondo

Sogeaal presenta Ozieri al mondo

La città mostra tutte le sue attrazioni ai giornalisti esperti di turismo

22 dicembre 2018
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OZIERI. Che sia necessario più che mai allungare la stagione turistica e allargarla a territori meno battuti dai flussi che convergono sulla Sardegna è certamente motivo di dibattito ricorrente e a dare una mano ad Ozieri che sta cercando di ritagliarsi da tempo un ruolo preminente nel panorama delle offerte questa volta è stata la Sogeaal, gestore dell’aereoporto di Alghero. La società ha organizzato un “trip press” e ha ospitato un piccolo gruppo qualificato di giornalisti esperti del settore ai quali raccontare il Nord Ovest della Sardegna e soprattutto le molteplici peculiarità culturali, gastronomiche, ambientali.

La terza ed ultima tappa, dopo quelle di Alghero e Sassari è stata fatta giovedì ad Ozieri e i professionisti hanno così potuto prendere contatto con le grandi bellezze architettoniche del centro logudorese ed anche con la cultura, la lingua, le tradizioni e le usanze di un entroterra dal passato ricco e nobile inserito in un territorio disseminato di siti storici e preistorici, dalla civiltà nuragica in poi.

L’appuntamento è il primo di una serie che si ripeterà durante tutto il 2019 e che sarà dedicata alle aree considerate come target dalla filiera turistica locale. A fare gli onori di casa oltre ai funzionari Sogeaal è stata la Rural Heritage, rete locale turistica di operatori, che con il supporto della guida Rosamaria Lai ha accolto gli ospiti alla Basilica di Bisarcio. Dopo il saluto dell’assessora alla cultura, Ilenia Satta, il gruppo ha visitato il centro cittadino, la fontana Grixoni, la Cattedrale, il Prometeo di Aligi Sassu e il museo archeologico delle Clarisse che ospita in questi giorni un’interessantissima mostra del pane.

«Sono occasioni imperdibili per il nostro territorio – ha detto Giovanni Antonio Sanna, rappresentante della Rural – che grazie a questo progetto Sogeaal potrà avere maggiore visibilità e intercettare quei flussi alternativi al turismo di massa mordi e fuggi. Stiamo lavorando in questo senso anche con il Gal Logudoro Goceano e sono convinto che tutto quello che sino ad ora abbiamo seminato potrà dare in un prossimo futuro frutti davvero interessanti». Nel corso della visita c’è stato il tempo anche di soffermarsi in un minicaseificio ed alla fine in un agriturismo tipico dove ognuno ha potuto toccare con mano la varietà e la bontà delle produzioni agroalimentari tipiche in un percorso gastronomico che ben si affianca a quello turistico e che insieme a quello di Sassari e di Alghero potrà davvero comporre un’offerta completa e suggestiva che vada oltre le solite e più gettonate località balneari.

Francesco Squintu

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