La Nuova Sardegna

Sassari

Benetutti è tra le Città del Vino

Benetutti è tra le Città del Vino

L’associazione è nata 20 anni fa a Siena per la valorizzazione dei prodotti locali

27 dicembre 2018
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BENETUTTI. Il paese dove si produce il vino “Arvisionadu” potrà fregiarsi del titolo di “Città del vino”. Non più quindi solamente turismo termale per il centro del Goceano che vanta una tradizione secolare, ma anche enoturismo a 360 gradi. Con una deliberazione del consiglio comunale, Benetutti ha aderito all'associazione nazionale Città del vino di Siena. La proposta è della consigliera di maggioranza Loredana Salis ed e stata approvata all'unanimità. Gli scopi dell’adesione all’associazione Città del vino sono chiari: tutelare la vitivinicoltura di qualità e in particolare promuovere i vitigni autoctoni tra cui l'Arvisionadu e “s'Arriadorza”, promuovere lo sviluppo ecosostenibile favorendo la permanenza dei giovani agricoltori diversificando l'offerta turistica con percorsi enogastronomici artigianali, ambientali, artistici e archeologici del territorio di Benetutti e del Goceano. L’apprezzato vino bianco Arvisionadu si produce a Benetutti da sempre. Si contraddistingue per le sue caratteristiche organolettiche: freschezza gustativa e giusta acidità lo rendono diverso da tutti gli altri vini bianchi. Il suo colore è leggermente dorato e accompagna piatti a base di pesce e formaggi freschi. Tra quelli prodotti nel territorio anche l’Igp “G’Oceano”, prodotto dalla cantina di Pino Mulas, premiato al Vinitaly 2017, e il vino “Faula”. Soddisfatto il primo cittadino Enzo Cosseddu: «L’adesione all’associazione di Siena costituisce un’importante occasione di promozione e valorizzazione del territorio comunale e delle biodiversità che lo caratterizzano». L’associazione di Siena fissò nel 1998 due importanti concetti tuttora validi e che Benetutti ha fatto propri: «Il vigneto è parte fondamentale del paesaggio e così tutte le aree agricole interessate, e la sua tutela è strategica per la qualità del territorio e pertanto va programmata nell’azione amministrativa, e inoltre, lo sviluppo locale non può che derivare da una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato fatta di scelte condivise».

Elena Corveddu

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