La Nuova Sardegna

Sassari

Minacce di morte al sindaco

di Gianni Bazzoni

La notte tra il 24 e il 25 dicembre: scritte sul muro della chiesa e bottiglia incendiaria contro l’auto

27 dicembre 2018
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BURGOS. Non c’è pace neanche il giorno di Natale, come nei territori di guerra. Un giorno vale l’altro per minacciare e compiere attentati, per minare la serenità di una comunità che lotta per contrastare quella criminalità che continua a restare senza nome e forma, quasi impossibile da identificare. La mattina del 25 dicembre a Burgos sono comparse scritte minacciose (subito cancellate) sul muro della chiesa di S.Antonio: «Sindaco devi morire”. E il primo cittadino, poco prima aveva scoperto l’attentato contro la sua Fiat Punto parcheggiata sotto casa: una bottiglia incendiaria lanciata da mani anonime. É stato lo stesso Tore Arras a intervenire e a spegnere le fiamme prima che potessero causare danni più gravi. Il sindaco ha denunciato tutto alla compagnia dei carabinieri di Bono. Burgos, però, non è un posto qualunque. É il comune dove nel 2004 Bonifacio Tilocca - padre dell’allora sindaco Pino - ha perso la vita dietro il portone dell’abitazione in un attentato dinamitardo che sicuramente era diretto al figlio. Di quell’omicidio di stampo mafioso non sono mai stati trovati i responsabili. E Burgos in questi anni ha combattuto una “battaglia civile” per cambiare, per trasmettere il messaggio che il male che alimenta la paura non può vincere. Ma ogni tanto la criminalità alza la testa, detta i tempi del terrore con un meccanismo a orologeria.

«Non ho paura per me – ha detto il sindaco Tore Arras – sono dispiaciuto per la nostra comunità che è impegnata a dimostrare che Burgos ce la può fare, aprendo le porte anche a 15mila visitatori per volta. C’è bisogno però di attenzione e di un sostegno vero a chi amministra il bene pubblico».

«L’intensificazione della vigilanza è stata immediata – ha detto il prefetto di Sassari Giuseppe Marani – gli amministratori pubblici hanno una grande responsabilità perché rappresentano la comunità che li ha eletti democraticamente. Certo è che le forze dell’ordine si fanno carico di tutelare la democrazia e la libera espressione dei diritti. Gli amministratori del Goceano sanno che le forze di polizia agiranno a tutela della civile convivenza».

Solidarietà dal presidente della giunta regionale Francesco Pigliaru: «Dobbiamo liberarci di logiche criminali che minano gli equilibri delle comunità. La giunta, attraverso atti concreti come i nuovi sistemi di videosorveglianza a vantaggio di tutti i comuni della Sardegna, è impegnata a dare risposte agli amministratori in chiave di deterrenza e di dissuasione di atti così gravi e intollerabili». Attestati di solidarietà dai sindaci della Sardegna che pochi giorni fa si erano riuniti a Esporlatu dopo l’attentato al sindaco Franco Furriolu.



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