La Nuova Sardegna

Sassari

Igea non rinnova a Olmedo, tutti i minatori a casa

Luigi Soriga
Igea non rinnova a Olmedo, tutti i minatori a casa

Niente proroga per i 17 addetti alla sicurezza e niente ammortizzatori, il giacimento resterà senza alcuna manutenzione

29 dicembre 2018
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SASSARI. Natale più triste, per i minatori di Olmedo, non poteva arrivare. Il giacimento di bauxite sembra definitivamente abbandonato così come è segnato il destino occupazionale dei lavoratori. Al problema dei quattro con mobilità scaduta, e degli altrettanti cui sta per esaurirsi la disoccupazione, ora si aggiunge quello delle diciassette unità alle quali non è stato prorogato il contratto con Igea, che scadrà il prossimo 31 dicembre. A questi dipendenti, che finora avevano garantito la sicurezza del sito, non potrà essere applicato nessuno strumento di sostegno al reddito perché non hanno maturato i requisiti. Tradotto: diciassette famiglie rimarranno senza una fonte di reddito e l’unica miniera di bauxite ancora attiva nell'isola, con una disponibilità di 30 milioni di metri cubi di materiale da estrarre, dal primo gennaio resterà del tutto incustodita.

«Si pone anche una questione di sicurezza. Non ci sono perimetri recintati e se dovesse entrare qualcuno le conseguenze potrebbero essere gravissime» dice Simone Testoni dell'Ugl, che si appella al ministro dell'Interno, Matteo Salvini, . A dare ai lavoratori e ai loro rappresentanti sindacali la pessima notizia è stata l'assessora regionale dell'Industria, Maria Grazia Piras, nel corso di un summit che si è tenuto ieri a Cagliari. All'incontro era stata richiesta anche la partecipazione dei vertici di Igea e del presidente della Regione, Francesco Pigliaru. «Non ci aspettavamo un epilogo così negativo - commenta ancora Testoni - Restiamo al fianco dei lavoratori e continueremo ad adoperarci per cercare una soluzione».

La doccia fredda ha lasciato tutti di ghiaccio. Le aspettative erano da tempo appese a un filo molto sottile, ma nessuno si aspettava un salto nel vuoto così repentino, senza alcun paracadute. Abbandonare il giacimento a se stesso significa infatti rinunciare a qualsiasi prospettiva di nuovo affidamento. Infatti se la Regione non preserverà la fuibilità stessa della miniera, anche un eventuale nuovo bando previsto per il 2019 è destinato ad andare deserto. Per questo motivo i sindacati e gli stessi lavoratori facevano affidamento almeno sul rinnovo del servizio di manutenzione. «Il risultato della riunione non ci lascia soddisfatti in quanto è incomprensibile il perché non si voglia prorogare l'attuale convenzione e nel frattempo lavorare con la giusta serenità, su un nuovo percorso che puo prevedere la chiusura del sito, come sembrerebbero orientati gli uffici competenti. Ci sono le risorse e ci sono i lavoratori disponibili – dice Emilio Fois della Filt Cgil – Riteniamo che oggi sia evidente una virata politica determinata dalla burocrazia che non tiene conto delle necessità delle persone e che rischia di vanificare il buon lavoro fatto fin qui fatto dall'Assessorato è dalle organizzazioni sindacali. Crediamo che un risultato diverso ci possa essere».

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