La Nuova Sardegna

Sassari

Pattada più sicuro con le telecamere

Pattada più sicuro con le telecamere

Il Comune realizzerà una rete di videosorveglianza in tutti i punti sensibili

30 dicembre 2018
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PATTADA. Con un finanziamento regionale di 78 mila euro e 20 mila di fondo comunale Pattada si doterà di una rete di videosorveglianza. La necessità dell’intervento scaturisce dal voler aumentare il livello di sicurezza del contesto urbano e potenziare i sistemi per la riduzione dei fenomeni che condizionano la vivibilità del centro urbano come microcriminalità e al vandalismo.

La distribuzione delle reti di controllo è promossa dalla Regione e dall’accordo siglato con le prefetture, l’Anci, il Cal e i Comuni capoluogo, nei “Patti territoriali per la promozione della sicurezza integrata e urbana”.

Obiettivo finale della Regione è quello di dotare tutti i 377 comuni sardi di una videosorveglianza integrata che tuteli la tranquillità dei cittadini. I sistemi di telecontrollo per la tutela del cittadino consentiranno di monitorare le aree critiche individuate nel paese.

«La realizzazione di un sistema di videosorveglianza – ha spiegato il sindaco Angelo Sini – consentirà di rilevare gli eventi fungendo tanto da deterrente che da strumento per l’individuazione dei responsabili». I punti sensibili individuati per il paese di Pattada sono sei: il municipio, in via Roma, nella cui zona verranno installate quattro telecamere, San Gavino, con una telecamera fissa, il campo di calcio, con due telecamere fisse e una di lettura delle targhe dei veicoli, (ingresso 22 – strada statale 128bis), l’ingresso da Oschiri, con due telecamere fisse e una telecamera per la lettura delle targhe (strada provinciale 37), l’ingresso ovest (strada statale 128bis) che avrà una telecamera fissa e una di lettura targhe, e l’ingresso da Buddusò (strada statale 128bis), ancoa con una telecamera fissa e una di lettura targhe.

Il nuovo sistema di telecontrollo, inoltre, integrerà quello già esistente nelle aree esterne all’edificio in cui è presente l’ufficio del giudice di pace, in via Vittorio Veneto.

«Inoltre – ha aggiunto Sini – il telecontrollo verrà posizionato con altri fondi anche in altre zone del paese».

L’analisi del posizionamento delle telecamere è stata svolta tenendo in considerazione elementi specifici di valutazione come gli obiettivi del sistema di videosorveglianza e le esigenze di monitoraggio e inquadratura, e la copertura dell'area da videosorvegliare e dei punti di accesso.

Il sistema di telesorveglianza agirà nel pieno rispetto della privacy dei cittadini. Le forze di polizia potranno avere accesso diretto ai sistemi di videosorveglianza tramite il nodo centralizzato.

Elena Corveddu

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