La Nuova Sardegna

Sassari

«Il sindaco di Sassari ferma il tram-treno»

di Giovanni Bua
«Il sindaco di Sassari ferma il tram-treno»

Il Comitato: l’Arst non è disponibile a realizzare il progetto e il primo cittadino ci ha detto che non si opporrà

01 ottobre 2019
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SASSARI. Il sogno metrotranvia finisce in un binario morto. L’idea di far viaggiare in tutta l’area vasta il trenino Sirio, usando i binari già esistenti delle FdS, collegando i centri città di Sassari, Alghero, Sorso e da lì tutto il Sassarese, non è infatti gradito all’Arst. E il sindaco Gian Vittorio Campus, pur dicendosi disponibile a concedere un’istruttoria pubblica per far valutare ai cittadini tutti i progetti in campo, non ha intenzione di schierare l’amministrazione su nessuna ipotesi in particolare. Avvisando, anzi, che cambiare idea rispetto al progetto originale di ampliamento delle metro leggera sassarese (quello del maxi ponte sulla 131) potrebbe portare alla perdita dei 36 milioni di finanziamenti.

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È stata una doccia fredda per il battagliero comitato metrotranvia il confronto con il neo eletto primo cittadino che si è tenuto lo scorso 7 agosto a Palazzo Ducale. Una numerosa delegazione, formata tra gli altri da Rosario Musmeci, Giovanni Meloni, Lucio Nali, e i rappresentanti dell’intercomitato di quartiere Pinuccio Porcellana e Franco Zazzu, forte del sostegno unanime e in molti casi entusiasta di tutti i candidati sindaci durante la campagna elettorale (su tutti Maurilio Murru, presente e silente alla riunione), del plauso di tutti i comitati di quartiere e delle centinaia di firme raccolte tra i commercianti del centro (che per mesi hanno esposto vetrofonie sulle vetrine dedicate al “sogno”) ha infatti dovuto prendere atto che non solo il progetto non avrà l’appoggio dell’amministrazione, ma che l’Arst ha dichiarato (parole del sindaco) la «totale indisponibilità a qualsiasi progettazione del II e III lotto della metrotranvia che non contempli il cavalcaferrovia sulla linea Sassari-Sorso e il sovrappasso sulla ex 131». Cestinando dunque di fatto anche la “variantina” approvata dalla giunta Sanna (che il maxi ponte aveva eliminato). «E avvisando inoltre – attaccano i rappresentanti del comitato – che i soldi a disposizione, seguendo questo progetto che, non si capisce a che titolo, pretende di imporre, non saranno nemmeno sufficienti ad arrivare a Li Punti. Il tutto partendo dalla premessa, fatta propria dal sindaco, che abbandonare il sistema ferroviario per sostituirlo con il sistema misto non è praticabile, quando invece di fatto Sirio già viaggia da anni su un tratto della rete ferroviaria per Sorso».

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Ma non finisce qui. Alla riunione, a cui erano presenti anche il vicesindaco, il direttore generale Claudio Castagna e il presidente del consiglio comunale Maurilio Murru, è saltata fuori anche un’ulteriore variante. «Presentata come un’idea dell’Arst – attacca il comitato – ma fatta vedere a noi con uno schizzo realizzato dagli uffici comunali. Nonostante, insomma, si agiti per l’ennesima volta il problema tempo per non perdere i finanziamenti, si mette in campo una nuova variante di percorso. Che, per raggiungere 5 minuti prima Li Punti, taglia fuori Sant’Orsola. Variante che, chissà perché, non mette a rischio i finanziamenti, mentre tutte le altre sì».

Il sindaco ha lasciato aperto un unico spiraglio per il comitato: la possibilità di affrontare l’argomento in un’istruttoria pubblica, nella quale verrebbero proposti alla cittadinanza tutti e quattro i progetti in campo: quello originario, la variante “Sanna”, il tram-treno, e la variante “Li Punti”. «Dimenticando però – continua il comitato – che lo scopo dell’istruttoria non è di scaricare la decisione sui cittadini, ma di chiamare i cittadini ad esprimersi su una decisione dell’amministrazione. Decisione che Campus non ha intenzione di prendere. Se è un referendum quello che vuole l’abbiamo già fatto. E la città ha detto sì». Proposta rimandata al mittente insomma, e mobilitazione che riprende: «Non stiamo a ripetere le ragioni del nostro progetto – spiega il comitato – che tutta la comunità, e anche i presenti alla riunione, conoscono e avevano fatto proprie. È inaccettabile che un ente strumentale come l’Arst possa dichiararsi disponibile o indisponibile a realizzare progetti. E che il sindaco lo subisca in silenzio. Riporteremo il dibattito nei quartieri e nelle assemblee. E così vedremo cosa la città vuole». Primo appuntamento, l’assemblea di Santa Maria di Pisa e Latte Dolce convocata per sabato 7 alle 18.
 

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