La Nuova Sardegna

Sassari

Consorzio verso il rinnovo e tanti progetti in cantiere

di Barbara Mastino
Consorzio verso il rinnovo e tanti progetti in cantiere

A novembre si elegge il nuovo cda, ieri il bilancio di fine mandato in assemblea  Il presidente: l’ampliamento della capienza della diga obiettivo da raggiungere

01 ottobre 2019
3 MINUTI DI LETTURA





OZIERI. Avviare il risanamento economico e i progetti per risparmiare ulteriori risorse per restituire al Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna il ruolo originario di propulsore dello sviluppo del territorio.

Obiettivi ambiziosi quelli che si promette di raggiungere prima della scadenza del mandato il consiglio di amministrazione dell’ente, le cui elezioni per il rinnovo dell’assemblea dei delegati si terranno il 3 novembre. Se ne è parlato ieri in un incontro pubblico convocato dal presidente uscente Diego Pinna nel quale è stata da lui illustrata la relazione di fine mandato. Davanti a una platea che magari ci si aspettava potesse essere più numerosa – alla quale erano presenti anche i sindaci di Ozieri, Santa Maria Coghinas e Tula – il presidente ha presentato lo stato attuale delle finanze del consorzio che, come detto più volte e anticipato anche nei giorni scorsi, è uscito cinque anni fa da oltre venticinque anni di commissariamento con una situazione finanziaria tutt’altro che florida, soprattutto a causa di una mole di crediti non riscossi proveniente dai ruoli non pagati dai consorziati: circa quattro milioni di euro.

«Un problema che si è cercato di risolvere con una ricognizione dei consorziati che ha fatto emergere la presenza di circa 350 aziende insolventi – ha detto Pinna – ma anche riorganizzando il catasto consortile e redigendo il piano di classifica. Si è arrivati a scoprire – ha aggiunto – che mancavano un milione e 800mila euro di ruoli non incassati alla data del 2015, anno di insediamento del Cda, e sinora siamo riusciti a recuperarne circa il 70 per cento».

A questi fondi mancanti si sommavano un deficit di tesoreria (esposizione in banca) di 3,5 milioni, un debito con i fornitori di 500mila euro, i due milioni di debito per la vertenza Manfredi (la causa nata dopo la costruzione della diga sul Lerno), che però sono stati saldati grazie anche all’intervento della Regione: mancano all’appello 100mila euro, «che arriveranno a gennaio» ha assicurato Pinna.

Tra i traguardi ricercati dalla gestione uscente c’è in primo luogo la questione dell’ampliamento della capienza della diga «per il quale esiste uno stanziamento di sette milioni di euro, e del quale parlerò a breve con l’assessore regionale ai Lavori Pubblici al quale ho chiesto un incontro», ha detto il presidente del Cda.

Di altri sette milioni è l’importo dei fondi dello stesso assessorato per i lavori di messa in sicurezza idraulica del territorio della Bassa Valle del Coghinas, «oltre venti interventi, in parte ancora in corso», mentre con un altro milione si è provveduto alla manutenzione ordinaria dell’alveo del fiume Coghinas e dei suoi argini.

Restando ai lavori eseguiti nel quinquennio, il presidente ha infine voluto sottolineare quelli riguardanti le reti di adduzione e distribuzione irrigua, «più di sette milioni di euro dei quali oltre la metà nella sola Bassa Valle del Coghinas, finanziati dalla Regione e dalla Ue», manutenzioni per una spesa annua di un milione di euro e l’acquisizione a titolo gratuito della nuova sede dell’ente, «per la quale sono già stati appaltati i primi lavori di ristrutturazione».

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative