La Nuova Sardegna

Sassari

L’interrogazione incriminata 

Non diffamò il capo di gabinetto assolto ex consigliere provinciale

di Nadia Cossu
Non diffamò il capo di gabinetto assolto ex consigliere provinciale

SASSARI. «A che titolo un capo di gabinetto fa shopping con i denari pubblici? Chi ha autorizzato questa spesa e soprattutto su quale capitolo di bilancio viene inserito questo esborso di denaro...

06 ottobre 2019
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SASSARI. «A che titolo un capo di gabinetto fa shopping con i denari pubblici? Chi ha autorizzato questa spesa e soprattutto su quale capitolo di bilancio viene inserito questo esborso di denaro pubblico? Alla voce “varie ed eventuali” oppure “espresse volontà del capo di gabinetto”?». È questa la frase che Manuela Maiorani, all’epoca dei fatti (2013) capo di gabinetto della presidente della Provincia Alessandra Giudici, considerò diffamatoria nei suoi confronti. Tanto che denunciò colui che l’aveva pronunciata sotto forma di interrogazione durante la seduta del consiglio provinciale dell’11 novembre 2013. Ossia il consigliere del Partito democratico Franco Sanna.

A distanza di sei anni dai fatti Sanna è stato assolto dal giudice di pace Maria Barbara Sechi. «Il fatto non costituisce reato», è scritto nelle motivazioni della sentenza «poiché l’imputato ha agito nell’ambito del diritto di critica e il fatto è perciò scriminato ai sensi dell’articolo 51 del codice penale e 21 della Costituzione”.

Il casus belli. «Su volontà manifestata dall’ufficio di gabinetto»: questo l’incipit della determinazione con la quale a ottobre del 2013 la Provincia comunicò l’acquisizione al patrimonio dell’ente di un’opera scultorea. E proprio quel riferimento alla «volontà espressa dall’ufficio di gabinetto» diventò motivo di “scontro”. Niente da ridire sull’acquisto dell’opera “Il Cero oscillante” realizzata da un artista dell’Accademia delle belle arti e pagata 1800 euro. Quello che il consigliere del Pd Franco Sanna voleva capire era altro. Per questo presentò la famosa interrogazione. «A che titolo – si chiedeva allora il consigliere – un ufficio di gabinetto e il suo capo (la Maiorani ndc) possono manifestare volontà di acquisire un bene al patrimonio dell’ente pubblico? Il capo di gabinetto è un incarico politico, viene nominato direttamente dal presidente della Provincia. Quindi è a termine, è un incarico discrezionale». Aveva anche aggiunto che l’acquisizione dell’opera tra i beni della Provincia fosse stata una spesa inopportuna, considerando lo stato di crisi in cui versavano le casse dell’ente che in quegli anni aveva portato a tagli consistenti ai servizi assistenziali.

«Le frasi incriminate – scrive oggi il giudice nella sentenza di assoluzione – non appaiono gratuitamente offensive o mere contumelie ma volte a rappresentare all’opinione politica la disapprovazione di una scelta politica posta in essere da un diretto collaboratore del presidente della Provincia». Quella di Franco Sanna, in sintesi, fu una critica politica, non personale. «Non fu un attacco alla sfera privata – dice il giudice – ma al modo di gestire i denari pubblici (...). L’imputato manifestò un giudizio valutativo su un fatto pubblico».

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