La Nuova Sardegna

Sassari

Vargiu: «Ci sono i soldi per attivare gli scuolabus»

di Gavino Masia
Vargiu: «Ci sono i soldi per attivare gli scuolabus»

L’assessore al Bilancio indica cifre e coperture e smentisce il sindaco Wheeler La protesta delle famiglie: «Mai vista una cosa simile, triste salto nel buio»

06 ottobre 2019
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PORTO TORRES. «Ad oggi ci sono le condizioni economiche per dare copertura ad una eventuale gara d’appalto per il servizio scuolabus agli alunni dell’agro cittadino – utilizzando le risorse del 2019 e 2020 messe a bilancio nel maggio scorso – e attualmente sono disponibili 146mila euro».

Così l’assessore comunale al Bilancio, Domenico Vargiu, che elenca anche le cifre spendibili per il trasporto scolastico, sia per gli ultimi tre mesi del 2019 sia per i sei mesi del 2020. «Per coprire l’arco temporale di nove mesi nel 2020 – spiega Vargiu –, da gennaio a giugno, e i tre mesi del 2019, ci sono a disposizione i 120mila euro spalmati in nove mensilità, ossia circa 13mila euro al mese. Per l’anno 2019 abbiamo a disposizione più di 60mila euro per coprire integralmente il servizio – aggiunge l’assessore –, mentre per il 2020 ci sono 86mila euro che consentirebbero di arrivare alla copertura del servizio nel nuovo anno: si può dunque fare una gara o manifestazione di interesse, perché il servizio è erogabile se c’è la volontà politica».

I numeri dell’assessore sembrano smentire, in maniera chiara, nei fatti la dichiarazione del sindaco, considerando inoltre che i fondi per lo scuolabus erano stati inseriti nel documento contabile già quattro mesi fa.

Sul suo profilo social Wheeler continua a dichiarare invece che allo stato attuale non ci sono i soldi per attivare il servizio scuolabus. «Le risorse disponibili non coprono le spese totali – scrive il primo cittadino –, che per due linee (l’Appiu e Li Lioni) al servizio di tredici utenze costa alla collettività in tutto oltre 120mila euro, suddivisi per il trasporto e l'assistenza obbligatoria. Il comune ha il dovere di garantire pari diritti, equità nell’erogazione dei servizi e sostenibilità degli stessi: ed è per questo che al momento la soluzione che rispecchia tutti questi principi è quella del contributo mensile per sostenere le famiglie». Un commento sul web che non è piaciuto alla signora Iole Piras, residente a Li Lioni, e che parla di vera e proèria beffa.

«In tanti anni è la prima volta che viene sospeso il servizio scuolabus – scrive – e non si possono mandare i bambini in pullman o accompagnarli (alcuni hanno una sola macchina e spesso è impegnata per chi va a lavorare): dare questo rimborso alle famiglie mi sa tanto di lavarsene le mani, offrendo solo un contentino, ed è un cambiamento in negativo che è molto pesante e triste da subire».

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