La Nuova Sardegna

Sassari

Delitto Ara, chiesto confronto tra periti

di Nadia Cossu
Delitto Ara, chiesto confronto tra periti

L’omicidio di Ittireddu, nuove ipotesi sulle tracce trovate in un indumento

08 ottobre 2019
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ITTIREDDU. «Le tracce trovate nell’indumento? Non per forza deve trattarsi di particelle di polvere da sparo, sono metalli che si trovano ad esempio anche negli impianti frenanti dei veicoli o negli stessi airbag, quando esplodono». È Cristian Bettin, ingegnere meccanico ed esperto di balistica, a fornire – come consulente della difesa – diverse ipotesi sull’origine delle macchie trovate nel pantalone che secondo il pm Giovanni Porcheddu fu utilizzato dall’assassino di Alessio Ara per avvolgere il fucile. Un indumento che l’imputato Vincenzo Unali potrebbe aver utilizzato per coprire l’arma con la quale il 15 dicembre del 2016 secondo l’accusa avrebbe ucciso a Ittireddu il 37enne.

Il pantalone della tuta fu ritrovato poche ore dopo il delitto dai carabinieri che stavano eseguendo un sopralluogo per ricostruire la via di fuga dell’assassino del giovane operaio. E su quel pantalone è stato anche trovato il Dna dell’imputato. In particolare alcune tracce biologiche erano state individuate su un laccio che, sempre secondo la ricostruzione della Procura, fu utilizzato per chiudere l’estremità del pantalone. Il Dna risultò compatibile con quello di Unali.

L’allevatore originario di Mores, questa la pista investigativa, avrebbe ammazzato Ara per una “questione d’onore”. A casa sua la vittima aveva eseguito dei lavori in un appartamento al piano terra dove sarebbe dovuta andare ad abitare la figlia Piera insieme al compagno Costantino Saba. E sarebbe proprio la presunta relazione che la figlia dell’allevatore avrebbe avuto con Alessio Ara il movente dell’omicidio. Una storia sentimentale mal digerita dal padre che avrebbe quindi deciso di “vendicare” il tradimento uccidendo il 37enne.

Nell’udienza di ieri, il teste citato dall’avvocato difensore Pietro Diaz, ha sollevato in sostanza qualche dubbio nel tentativo di far vacillare l’impostazione dell’accusa. E infatti è stato chiesto alla corte d’assise (presidente Massimo Zaniboni, a latere Giuseppe Grotteria) il consenso per un contraddittorio in aula tra Bettin e il maresciallo Luciano Gravina del Ris di Roma. La corte si è riservata.

In aula ieri anche un ex fidanzato di Piera Unali, figlia dell’imputato. Il testimone ha raccontato che durante la relazione con la donna – e anche dopo che si è interrotta, nel 2010 – i rapporti con il padre di lei erano sempre stati sereni.

Il processo è stato aggiornato a lunedì prossimo per sentire nuovi testi della difesa.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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