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Le proposte di Copagri per “raffreddare” il problema del latte

PATTADA. È stata molto partecipata, nei giorni scorsi a Pattada, la riunione organizzata dalla Copagri nord Sardegna cin collaborazione on il Centro studi agricoli per far parlare gli addetti ai...

10 ottobre 2019
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PATTADA. È stata molto partecipata, nei giorni scorsi a Pattada, la riunione organizzata dalla Copagri nord Sardegna cin collaborazione on il Centro studi agricoli per far parlare gli addetti ai lavori sui maggiori temi dell’agricoltura. A fare gli onori di casa c’erano gli agronomi e referenti locali di Copagri Marco Satta e Marco Arcadu. Dopo i loro saluti sono seguiti gli interventi di Paolo Ninniri, presidente Copagri nord Sardegna e di Tore Piana, presidente del Centro studi agricoli e vice presidente di Copagri.

Secondo Piana, l’unica soluzione per poter pagare il latte di pecora vicino a 1 euro a litro sarebbe quello di destinare tra i trenta o trentacinque milioni di litri di latte alla polverizzazione e in parte alla vendita diretta in Europa. «La Regione deve riunire tutti gli attori della filiera intorno a un tavolo – ha detto Piana – per trovare l’accordo su chi e a quale prezzo vendere i 30/35 milioni di litri, che altrimenti andranno a essere trasformati in Pecorino Romano Dop creando surplus produttivo».

Paolo Ninniri ha illustrato l’esigenza di diffondere le informazioni e la consulenza agronomica, fiscale e in materia di sicurezza sul lavoro direttamente nelle aziende agricole.

«I tecnici della Copagri - ha dichiarato - si metteranno a disposizione dei propri associati anche in virtù del prossimo bando del Piano di Sviluppo Rurale». Infine, Marco Satta ha illustrato ai partecipanti le prospettive positive contenute nella nuova Politica agricola comune 2021/2027 che vedrà la Sardegna rientrare nell’obiettivo 1, motivo per cui le aziende agricole percepiranno contributi a fondo perduto del 75 percento rispetto agli attuali 40 o 50 percento.

Secondo quanto illustrato da Satta sono previsti ricalcoli in aumento del valore dei titoli posseduto dagli agricoltori, quindi maggiori introiti dalla nuova Politica agricola comune.(ele.cor.)

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