La Nuova Sardegna

Sassari

Mercato di Sassari: design sotto la ruggine

di Luigi Soriga
Mercato di Sassari: design sotto la ruggine

Facciata in acciaio corten, ospiterà botteghe e mestieri sardi e il polo del gusto con lo street food

11 ottobre 2019
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SASSARI. Si chiamano Civic Center, o catalizzatori urbani. Più semplicemente: non sai cosa fare la mattina? Fai una passeggiata in uno di questi luoghi e fai la spesa, trovi street food, guardi le vetrine degli artigiani, assisti a una mostra, e se hai fortuna ti ritrovi in un evento particolare. Questo più o meno, tra un paio di anni, dovrebbe diventare l’area del vecchio mercato civico. O almeno così lo hanno immaginato i giovani tecnici che si sono appena aggiudicati la gara di progettazione per la “Rigenerazione sostenibile del Vecchio Mercato”. È lo staff di ingegneri e architetti dello studio Orani, trent’anni di media, e una ventata di innovazione che dalle idee si imprime sulla carta. Dicono: «Abbiamo concepito il vecchio mercato come un telaio che rammenda la città. I quartieri sono i fili che entrano, la pensilina liberty (ovvero l’elemento architettonico simbolo da salvaguardare e valorizzare) è la spoletta, che li intesse e crea l’ordito. Una riconnessione del tessuto urbano che diventa fisica e visiva in un piccolo spazio». Entrando da via Mercato e percorrendo il corridoio che sfocia in viale Umberto, lo scenario è questo: sotto la galleria, su entrambi i lati, ci sono le attività espositive. «Abbiamo pensato ad artigiani che vogliono trasformare la propria bottega in una vetrina aperta al pubblico. Per esempio una sartoria, o comunque una passerella dei mestieri sardi». Il Comune potrebbe affittare i box, e concederli sia a lungo termine o per eventi particolari.

Se poi si svolta a sinistra si percorre l’area della pensilina liberty. Lì su un lato c’è il polo del gusto, ovvero un settore dedicato allo street food, con piccola ristorazione e prodotti tipici locali. Sul lato opposto, invece c’è ancora un’ala dedicata alle arti e ai mestieri. Naturalmente non si tratta di compartimenti stagno, ma di spazi che si possono integrare a seconda delle necessità e degli eventi.

Sotto la pensilina liberty ci sono delle aiuole verdi che riprendono l’ordito del telaio. Essenze di olivo, lavanda, mirto, ginepro, rosmarino e lentischio. Continuando a camminare si accede alla grande scalinata, che porta all’esterno e connette il vecchio mercato al nuovo. Anche la scalinata è concepita come un luogo da vivere, con i gradini che diventano sedie per consumare lo street food. In mezzo agli scalini c’è ancora verde, e una rampa liscia che si mimetizza e si arrampica tra i gradini per consentire l’accesso ai disabili.

Troppa modernità però non può snaturare un luogo così intriso di storia. Quindi la scelta dei materiali gioca molto a creare una suggestione di vissuto. Le facciate e le gallerie interne saranno realizzate con l’acciaio corten, e la sua “eleganza della ruggine”. L’effetto estetico è esattamente questo: sembra ferro arrugginito, logorato dal tempo, sa di antico ma in realtà è qualcosa di estremamente pregiato e moderno: non richiede manutenzione, perché quella patina che sembra ruggine altro non è che un ossido protettivo eterno. Il corten poi viene ulteriormente microforato per riprendere la percezione dell’ordito e suggerire una fattura artigianale. Le lampade antiche verranno restaurate, così come i vecchi marmi. Anche la facciata su via Mercato resterà immacolata, considerate le prescrizioni della Soprintendenza.

Quindi la suggestione principale sarà proprio su viale Umberto. Il mercato civico, con la sua struttura arrugginita e traforata, la notte sarà illuminata con delle luci calde e si affaccerà su viale Umberto con i bagliori di una vecchia lanterna magica.

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