La Nuova Sardegna

Sassari

il processo 

Morì suicida in cella, a novembre l’esame del medico imputato

SASSARI. Il medico Massimo D’Agostino sottovalutò realmente il quadro clinico del detenuto Giovanni Cherchi – suicidatosi in una cella di Bancali il 25 maggio del 2017 – così come ritengono i...

11 ottobre 2019
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SASSARI. Il medico Massimo D’Agostino sottovalutò realmente il quadro clinico del detenuto Giovanni Cherchi – suicidatosi in una cella di Bancali il 25 maggio del 2017 – così come ritengono i familiari e la Procura? Oppure fece correttamente il suo lavoro e quella morte fu una tragedia di cui nessuno può esser considerato responsabile?

È stato rinviato a fine novembre il processo davanti al giudice Mauro Pusceddu che vede imputato di omicidio colposo il medico (oggi sindaco di Bonorva). Ieri sul banco dei testimoni un ex detenuto che incrociò un giorno Cherchi a Bancali. Qui la vittima era stata trasferita dopo un breve periodo di detenzione a Tempio. Al centro del processo la sospensione – da parte di D’Agostino – di un antidepressivo che, secondo la tesi della Procura, due giorni più tardi portò il detenuto a impiccarsi. «Il suo compagno di cella – ha detto il teste – mi raccontò che Giovanni stava male, che voleva quella terapia che gli davano a Tempio e che gli avevano sospeso a Sassari e più volte aveva chiesto, inutilmente, di essere visitato».

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