La Nuova Sardegna

Sassari

Da detenuti a istruttori di body building

Da detenuti a istruttori di body building

Riscatto sociale grazie allo sport: il Csen Sardegna consegnerà trenta diplomi

13 ottobre 2019
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SASSARI. Il riscatto sociale e la speranza di un lavoro futuro per trenta detenuti delle carceri di Sassari, Nuoro e Cagliari passa per lo sport e la formazione. A offrire questa opportunità è il progetto “Liberi nello Sport”, organizzato dal Csen Sardegna (Centro sportivo educativo nazionale) in collaborazione con la Regione.

Il programma consiste in un percorso formativo iniziato nell’aprile scorso e che si concluderà il prossimo mese di novembre con l’assegnazione ai partecipanti del diploma di istruttore di body building e fitness, e l’abilitazione al primo soccorso con l’uso di defibrillatore semiautomatico, conseguito grazie al corso Bl-Sd offerto ai detenuti insieme con le lezioni per istruttore sportivo.

«Per favorire il processo di insegnamento e apprendimento si è scelto di utilizzare metodologie didattiche attive, comprendenti lezioni frontali, discussioni, dimostrazioni, esercitazioni e tirocinio», spiega il Csen Sardegna.

All’interno del progetto il Csen Sardegna ha fornito alle tre carceri e poi donato il materiale tecnico per poter allestire una palestra utilizzabile da qualsiasi detenuto, e anche abbigliamento sportivo per tutti i partecipanti al progetto. Alla fine del corso e con il conseguimento del diploma, dieci detenuti per ogni carcere avranno la possibilità di avere un titolo riconosciuto che li proietterà nel mondo del lavoro attraverso lo sport. Con il diploma nazionale di istruttore di body building e fitness, potranno lavorare in tutti quei centri sportivi e non, dove è prevista la figura del tecnico sportivo.

Inoltre, grazie al ciclo di lezioni seguite, i 30 allievi hanno avuto modo di sviluppare un’educazione corporea e motoria per spingerli verso abitudini sane nella quotidianità carceraria, «uscendo così da una vita sedentaria, e conseguendo la consapevolezza della salute psicofisica, il recupero dello schema corporeo, la valorizzazione espressiva e comunicativa del corpo stesso, nonché la possibilità di acquisire una cultura sportiva fondata sui valori della continuità, della pratica, dell’autodisciplina e dell’aggregazione», concludono al Csen.



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