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Sassari, il punteruolo rosso cambia volto alla città

Sassari, il punteruolo rosso cambia volto alla città

Il Comune ha deciso di tagliare le palme malate e ormai irrecuperabili. La bonifica prende il via domenica e interessa le piazze più importanti del centro

18 ottobre 2019
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SASSARI. La città, o almeno alcune delle sue piazze più importanti, sono destinate a cambiare volto. Per arginare la diffusione del punteruolo rosso, l’amministrazione comunale ha infatti deciso di abbattere, di eliminare le palme già aggredite dal coleottero arrivato in Sardegna alcuni anni fa e individuato per la prima volta in un vivaio in Ogliastra.

La decisione di eliminare le palme già colpite dal punteruolo rosso è radicale, ma forse uno dei pochi interventi in grado di ottenere qualche risultato. L’abbattimento delle palme ormai irrecuperabili, che sarò affidato alle squadre dell’agenzia Forestas, inizia domenica e per tutta la settimana si procederà a un primo step che interessa piazza Castello, piazza d’Italia, via Roma e via Asproni.

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Questo primo intervento si concluderà domenica 27 ottobre e vedrà l’eliminazione di trenta palme, ormai irrecuperabili. Ma le palme già aggredite dalla larva del punteruolo rosso e ormai in fase terminale sono state segnalate in tutta la città: da piazza Università, ai giardini pubblici, al parco di via Venezia. Senza contare, poi, le palme ospitate in terreni privati.

Un intervento drastico, visti i risultati per nulla soddisfacenti delle campagne contro il punteruolo portate avanti con gli insetticidi e antiparassitari specifici. L’azione si è basata sul controllo chimico, con l'utilizzo di prodotti autorizzati dal ministero della Salute, ripetuti con cadenza mensile, per un ciclo complessivo di 10-12 trattamenti annui. Nonostante questi interventi , non è stato possibile contenere la diffusione del parassita. Da gennaio, poi, a causa delle ristrettezze economiche, i trattamenti sono stati limitati a circa 120 esemplari con la conseguenza di una forte accelerazione del processo di deperimento di quelli non trattati.

Un intervento comunque obbligato, perché le palme pericolanti possono essere fonte di potenziale pericolo per i cittadini. «Sono recenti - sottolinea anche il Comune – gli episodi di pericolo, generati proprio dalla caduta di parti di palme indebolite dall'azione del coleottero».

L’amministrazione comunale ha già avviato il dialogo, un “tavolo tecnico” con l’università di Sassari per studiare soluzioni anche provvisorie, per restituire agli spazi verdi e alle piazze private di un “arredo urbano” così importante. Il confronto con l’università servirà infatti a individuare quali essenze arboree piantumare al posto delle palme che saranno eliminate in luoghi che fanno parte del panorama urbano come piazza d’Italia e piazza Castello.

Nel frattempo l’università prosegue le sperimentazioni per trovare un rimedio in grado di arginare l’invasione del parassita della palme. Una delle strade che i ricercatori dell’università stanno percorrendo è quello di individuare un batterio letale per la larva del punteruolo, ma assolutamente innocuo per l’uomo e la palma.

Ma per avere quante più informazioni possibili, l’università sassarese ha aderito al progetto Interreg “Aliem” che, con una copertura finanziaria di un milione 840 mila euro punta allo studio delle invasioni di specie “aliene”, un progetto che coinvolge atenei ed enti regionali e nazionali di Corsica, Francia, Sardegna, Liguria e Toscana.

Un altro fronte che preoccupa gli studiosi (ma anche gli amministratori) è quello relativo alle sempre più frequenti segnalazioni che riguardano la palma nana, specie autoctona dell’isola e che sembrava immune dagli attacchi delle larve del punteruolo rosso.
 

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