I «padri» fondatori e il testimone passato nelle giuste mani
Nell'ottobre del 1962, 52 anni fa, la Dinamo faceva l’esordio in un campionato federale. Prima partita ad Alghero, e finì con una batosta. Non sarebbe stata l'ultima, ma le batoste cominciarono a...
Nell'ottobre del 1962, 52 anni fa, la Dinamo faceva l’esordio in un campionato federale. Prima partita ad Alghero, e finì con una batosta. Non sarebbe stata l'ultima, ma le batoste cominciarono a essere sempre meno e dopo non molto arrivarono anche i successi. I primi campionati erano a livello regionale. Le avversarie più temute le squadre cagliaritane, Esperia e Congregazione Mariana, poi c'erano l'Aquila, sempre di Cagliari, la Libertas Oristano e la Demones Ozieri.
Le trasferte più faticose erano a Cagliari (allora non c'era la superstrada). In otto sull'auto sociale, una vecchia 1400 Fiat presa a noleggio che faticava sulla salita di Campeda. Poco dopo arrivarono i giocatori "veri" ( i fratelli Adriano e Valerio Mazzanti, Bruno Maiorani, Peppino Tatti, Gianni Columbano, Paolo Lepri, Sandrino "Jair" Oggiano, Piero Cunedda, Giuseppe Pilo, allenatore Cosimo Zoagli) e il salto in un campionato nazionale, la C. Si giocava non più a Cagliari o a Ozieri, ma a Casale, a Loano, a Borgotaro, a Latina. Le trasferte erano sempre faticose: in nave da Porto Torres, spesso affrontando anche il mal di mare.
Tutto questo per ricordare, a noi prima di tutto, da dove siamo partiti (un gioco da doposcuola, in un campetto nel cortile della scuola di San Giuseppe: noi veramente "eravamo di passaggio") e, vedendo dove siamo arrivati, capire quante meravigliose tappe abbiamo raggiunto. Era la realtà che dovevamo affrontare mezzo secolo fa. Milano (l'allora Simmethal) o anche il Brill Cagliari e la sere A ci sembravano lontanissime. Neppure dopo i primi successi e le prime promozioni, nessuna fervida immaginazione sarebbe mai riusciva a disegnare uno scenario come questo. Siamo in A, abbiamo battuto Milano, Siena, e ora siamo in Eurolega. Stentiamo ancora a crederci.
Alla fine degli anni '60 noi ragazzi "fondatori" abbiamo preso le nostre strade nella vita e abbiamo dovuto lasciare provvisoriamente la Dinamo. Ma l'abbiamo affidata a ottime mani. E ora, dopo tanti anni, noi "fondatori" abbiamo constatato che, grazie alla Dinamo, il legame che ci unì allora ci unisce ancora oggi.
Tra poco ci ritroveremo intorno a un tavolo per una rimpatriata, per ricordarci i tempi passati e per brindare ai nuovi successi. In questa occasione vogliamo ringraziare tutti quelli che dopo di noi hanno guidato la Dinamo, in primo luogo il presidente Sardara e gli attuali dirigenti: grazie per averci regalato quello che per noi poteva essere, tutt'al più, un sogno. E grazie, soprattutto alla squadra. O giocatori, anche quelli professionisti, hanno saputo raccogliere quello che è sempre stato lo spirito della Dinamo. Forza Dinamo.
I soci fondatori
Piero Baraccani, Graziano Bertrand, Rosario Cecaro,
Roberto Centi
e Bruno Sartori