Cagliari club Matherland, il tifo rossoblù viaggia su quattro ruote
IL PERSONAGGIO. Il sassarese Corrado Marengo raccoglie da anni maglie, gagliardetti e foto inedite: «Siamo l’unico club itinerante»
CAGLIARI. La storia siamo noi, canta De Gregori. Per chi ama il Cagliari e lo sport, il film storico rossoblù viaggia su ruote. «Siamo l’unico club sportivo itinerante», dice gagliardo e con un filo di emozione, Corrado Marengo. Il Cagliari Club Matherland è idea e sostanza del tifo che si muove. Un grande parco giochi che segue la squadra del cuore. Con sacrifici e passione. La raccolta di maglie, gagliardetti, foto inedite è nutrita. Per cornice, pane e salame a condire partite e lunghe chiacchiere notturne. Anche con i protagonisti: «Gobbi, Esposito, Langella erano spesso qui. Poi, Cellino ha messo il veto: ad Alghero abbiamo cenato assieme, è strano ma in gamba».
Corrado è sassarese. «Sono nato in Corso Vittorio Emanuele, ho 71 anni. Tifavo Torres. Poi, per tirare avanti mi sono ritrovato a Cagliari: battitore all’Amsicora e nel Largo Carlo Felice. La squadra di Tomasini e compagni è cresciuta. Mi ha conquistato». Da allora, amicizie e confidenze. Riva e gli altri dello scudetto, ma anche Cossu (»Mi ha portato la nuova maglia»), sanno che al “salotto” mobile dei Marengo c’è sempre una bistecca e due dita di rosso. Matherland è un club speciale. «Presiedo una cooperativa aperta agli esercenti di spettacolo viaggiante. Qui, siamo su terreni regionali che ci concede Riva».
Reduci dalla sagra di Santa Greca a Decimomannu, con quaranta addetti che preparano il luna park per il Natale nell’area di fronte al Sant’Elia. Gru, tir, muletti. Cavi elettrici, roulotte, fatica. Tra piazze e feste («Le migliori? San Simplicio a Olbia, San Gavino a Porto Torres e La Riviera del Corallo ad Alghero») a metter su giostre, tiri a segno, autoscontro. L’alba a contare gettoni e riparare luci al neon.
«Sono rimasto orfano di padre a 10 anni. A dodici vendevo la varecchina Masnata in Corso Trinità e in via Lamarmora. Ho sputato sangue ma rifarei tutto da capo». Corrado Marengo mostra orgoglioso la maglia dell’esordio in nazionale B e la giacca dei Chicago Mustangs, 1967, di Martiradonna: «Un caro amico, gli siamo stati vicini». Nelle grucce, quelle azzurre dell’Italia di Langella e Riva. Il club trasuda ricordi. Cimeli in bianco e nero e a colori. Il rimorchio - cento metri quadri di memoria e immagini rossoblù - ha mega video, taverna, sala lettura. La bandiera dei quattro mori sventola leggera. Con le sciarpe di altre squadre: «Tifare sì, ma mai contro».
Il Cagliari club, presieduto da Luciano, figlio di Corrado, conta 200 soci. «Sono tanti i tifosi del sassarese. Zeman? Forte e coraggioso: i suoi giovani ci faranno divertire. Si è visto anche a Verona». E l’avvento di Giulini? «Dobbiamo incontrarci. Sa sicuramente il fatto suo e ha entusiasmo».
Mario Frongia