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Cagliari club Matherland, il tifo rossoblù viaggia su quattro ruote

Cagliari club Matherland, il tifo rossoblù viaggia su quattro ruote

IL PERSONAGGIO. Il sassarese Corrado Marengo raccoglie da anni maglie, gagliardetti e foto inedite: «Siamo l’unico club itinerante»

10 ottobre 2014
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CAGLIARI. La storia siamo noi, canta De Gregori. Per chi ama il Cagliari e lo sport, il film storico rossoblù viaggia su ruote. «Siamo l’unico club sportivo itinerante», dice gagliardo e con un filo di emozione, Corrado Marengo. Il Cagliari Club Matherland è idea e sostanza del tifo che si muove. Un grande parco giochi che segue la squadra del cuore. Con sacrifici e passione. La raccolta di maglie, gagliardetti, foto inedite è nutrita. Per cornice, pane e salame a condire partite e lunghe chiacchiere notturne. Anche con i protagonisti: «Gobbi, Esposito, Langella erano spesso qui. Poi, Cellino ha messo il veto: ad Alghero abbiamo cenato assieme, è strano ma in gamba».

Corrado è sassarese. «Sono nato in Corso Vittorio Emanuele, ho 71 anni. Tifavo Torres. Poi, per tirare avanti mi sono ritrovato a Cagliari: battitore all’Amsicora e nel Largo Carlo Felice. La squadra di Tomasini e compagni è cresciuta. Mi ha conquistato». Da allora, amicizie e confidenze. Riva e gli altri dello scudetto, ma anche Cossu (»Mi ha portato la nuova maglia»), sanno che al “salotto” mobile dei Marengo c’è sempre una bistecca e due dita di rosso. Matherland è un club speciale. «Presiedo una cooperativa aperta agli esercenti di spettacolo viaggiante. Qui, siamo su terreni regionali che ci concede Riva».

Reduci dalla sagra di Santa Greca a Decimomannu, con quaranta addetti che preparano il luna park per il Natale nell’area di fronte al Sant’Elia. Gru, tir, muletti. Cavi elettrici, roulotte, fatica. Tra piazze e feste («Le migliori? San Simplicio a Olbia, San Gavino a Porto Torres e La Riviera del Corallo ad Alghero») a metter su giostre, tiri a segno, autoscontro. L’alba a contare gettoni e riparare luci al neon.

«Sono rimasto orfano di padre a 10 anni. A dodici vendevo la varecchina Masnata in Corso Trinità e in via Lamarmora. Ho sputato sangue ma rifarei tutto da capo». Corrado Marengo mostra orgoglioso la maglia dell’esordio in nazionale B e la giacca dei Chicago Mustangs, 1967, di Martiradonna: «Un caro amico, gli siamo stati vicini». Nelle grucce, quelle azzurre dell’Italia di Langella e Riva. Il club trasuda ricordi. Cimeli in bianco e nero e a colori. Il rimorchio - cento metri quadri di memoria e immagini rossoblù - ha mega video, taverna, sala lettura. La bandiera dei quattro mori sventola leggera. Con le sciarpe di altre squadre: «Tifare sì, ma mai contro».

Il Cagliari club, presieduto da Luciano, figlio di Corrado, conta 200 soci. «Sono tanti i tifosi del sassarese. Zeman? Forte e coraggioso: i suoi giovani ci faranno divertire. Si è visto anche a Verona». E l’avvento di Giulini? «Dobbiamo incontrarci. Sa sicuramente il fatto suo e ha entusiasmo».

Mario Frongia

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