La Nuova Sardegna

Sport

Dinamo, un altro disastro Ora la serie è tutta in salita

di Roberto Sanna
Dinamo, un altro disastro Ora la serie è tutta in salita

Sassaresi mai in partita, domani in casa bisogna ritrovare la vittoria

17 giugno 2015
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INVIATO A REGGIO EMILIA. Adesso si fa dura. Si torna al PalaSerradimigni sotto 0-2 in una finale scudetto che per la Dinamo non è ancora cominciata. La sta giocando sono la Grissin Bon, i biancoblù ci sono solo nominalmente, fanno da sparring-partner agli avversari e non hanno ancora capito come contrastarli. Dopo il disastro di gara1 era lecito aspettarsi una risposta ieri in gara2, che invece è stata addirittura peggiore della prima con un'umiliazione continua, cominciata nel primo quarto e andata avanti senza soluzione di continuità. Reggio, ancora, ha interpretato meglio la partita dal punto di vista tattico e soprattutto è stata dentro il match mentalmente. La Dinamo non è mai esistita, è andata subito sotto e non è mai riuscita a organizzarsi, tornando alla vecchia consuetudine di sparacchiare senza costrutto andando a sbattere sul cemento armato della perfetta organizzazione di gioco avversaria.

Bisogna crederci. Si torna al PalaSerradimigni e il Banco si aggrappa al suo fortino e al suo pubblico, al quale adesso deve qualcosa perché ha giocato due partite terribili mentre la gente dormiva per strada sperando di trovare il biglietto. Ci sono due partite per riaprire una finale che al primo giro ha visto la schiacciante superiorità della Grissin Bon. Se la serie può essere ancora lunga, la Dinamo adesso ha il compito di farla diventare lunga per davvero vincendo domani il match che a questo punto è la chiave: sull'1-2 può cambiare tutto, con una sconfitta dovremmo entrare nel campo del sovrannaturale perché nessuno, nemmeno nell'Nba, è mai riemerso da uno 0-3.

Mai in partita. La parte agghiacciante è questa. La Dinamo ha perso senza essere mai in partita, travolta già nel primo quarto chiuso indietro di 10 e con 27 punti subiti. Non esattamente quello che ci si aspettava da una squadra che due giorni prima era affondata senza scuse e così il match si è nuovamente trasformato in una rincorsa affannosa, senza un minimo di lucidità. Reggio ha potuto fare corsa di testa, gestendo anche il minutaggio e stando bene attenta a non farsi raggiungere. Quando poi ha rifiatato, ci ha pensato il Banco a farsi del male da solo con una serie di giocate senza senso. Reggio è partita con un parziale di 22-8 in 8' che ha segnato irrimediabilmente la gara, il Banco ha avuto una reazione, l'unica della gara, che lo ha portato a -5 (24-29) all'inizio del secondo quarto. Sembrava tutto riaperto, invece è arrivato un altro break negativo di 2-10. Meo Sacchetti prova con la zona in difesa e Polonara la demolisce con 5 punti di fila. Il primo tempo si chiude col Banco indietro di 11 (36-47) e gli arbitri che, giusto per farsi notare, fischiano 5 falli tecnici.

Il disastro. Dyson coglie l'occasione per giocare la peggior partita dell'anno, chiusa senza nemmeno un punto. Sosa fa qualcosa di meglio, Logan non pervenuto. Lawal comincia alla grande con tre rimbalzi di fila, poi sparisce anche lui, Sanders passa il tempo a litigare col canestro e con gli arbitri. In questo contesto Reggio Emilia va avanti di 16 (52-36) mentre la Dinamo si tiene in vita soltanto con 7 punti di Brooks. Troppo poco, il baratro diventa di 22 punti (43-55) e la partita finisce a metà del terzo quarto, quando il Banco smette di crederci e rinuncia a giocare a basket, tornando al pernicioso "uno contro cinque". L'ultimo quarto non ha senso, Reggio paga un po' la stanchezza e la Dinamo prova a tornare sotto, ma fa sempre la cosa sbagliata e dall'altra parte c'è sempre qualcuno che fa quella giusta. Non può essere un caso, infatti non lo è. Si torna a casa sotto 0-2 e la certezza che domani è il giorno del giudizio.

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