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Con Cska e Maccabi la Dinamo fa la storia

di Mario Carta
Con Cska e Maccabi la Dinamo fa la storia

Girone durissimo: ci sono anche Malaga, Bamberg e Dogus

10 luglio 2015
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SASSARI. Cska Mosca, Maccabi Tel Aviv: 12 coppe dei campioni europee in due. Basterebbe questo, per spiegare il livello del girone D di Eurolega nel quale è incappata la Dinamo ieri con il sorteggio di Barcelloona, invece vanno aggiunte la solida realtà della spagnola Malaga, l’emergente stella tedesca Bamberg e la nuova potenza turca Darussafaka Dogu.

«Un sorteggio affascinante, tolte Barcellona e il Pana abbiamo tutte le big europee – è il commento a caldo del presidente sardara –. E’ un girone di ferro? Ci sono squadre toste ma noi vogliamo fare bella figura. I turchi li abbiamo già incontrati in precampionato e li riavremo ospiti in setttembre, è una società dal budget notevole. Due posti per le Final 16 sono prenotati da Cska e Maccabi che svettano per mentalità budget e struttura, ma dal Bamberg in giù fino alla Dinamo ce la giochiamo tutte e non ci sentiamo gli ultimi della fila. Anche noi abbiamo velleità e ambizioni. Non siamo il Cska, ho detto spesso, sappiamo di non esserlo ma è un modello e un esempio,e giocare a Mosca sarà un altro motivo d’orgoglio».

Rispetto alla scorsa esperienza, poi, un aspetto positivo: «Dal punto di vista della logistica il girone C era più più complesso, evitiamo la periferia d’Europa ma come trasferte non sarà una passeggiata. Meglio dell’anno scorso comunque, direi proprio di sì».

Il gm Federico Pasquini è soddisfatto di essere cascato in un girone così importante: «Con Cska Mosca e Maccabi Tel Aviv completiamo il ciclo iniziato l'anno scorso, potremo dire di aver giocato con il top dell'Europa; il livello del nostro girone è altissimo con Darussafaka e Bamberg che sono al livello delle prime come budget. Si tratta di squadre solide che hanno investito tanto in questi anni e sono cresciute esponenzialmente. Ma quest'anno ci presentiamo come campioni d'Italia e ne siamo orgogliosi. Ce la giocheremo fino in fondo, con rispetto per tutti ma timore di nessuno».

Nessun commento sulle avversarie da parte del coach Meo Sacchetti, come sempre: «Sono tutte forti – sorvola il tecnico della Dinamo –. A livello di viaggi sicuramente va un po’ meglio rispetto all’’anno scorso, quando abbiamo pagato il disagio per i viaggi. Inizialmente ci ha sostenuti l’euforia, però man mano che la fatica si accumulava le pecche saltavano fuori. Complessivamente il gruppo ricorda quello di Milano l’anno passato, con tante formazioni campioni nazionali. E’ vero che dopo il Real avrei voluto il Barcellona ma ci hanno preso i ragazzi, che avevano chiamato Tel Aviv. Lì ci ho giocato con la Nazionale, ma nel vecchio palazzetto, Tel Aviv è sempre Tel Aviv. Da giocatore sempre in azzurro avevo affrontato l’allora Armata Rossa, e a Mosca ho fatto anche le olimpiadi, 200.000 anni fa».

Servirà una Dinamo più potente, per reggere l’urto, rispetto a quella che già la scorsa stagione aveva cominciato a metter su qualche chilo. La Dinamo ci sta lavorando ed è in quest’ottica, in particolare per trovare muscoli e sprint sotto canestro , che Faderico Pasquini ieri è partito da Barcellona direttamente per Las Vegas, dove seguirà la Summer League della Nba.

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