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Welcome back David Logan: la Dinamo conferma la stella del triplete

di Mario Carta
David Logan
David Logan

Ieri via Facebook l’annuncio del presidente Sardara. È l’unico straniero «sopravvissuto» dall’anno scorso

26 luglio 2015
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SASSARI. Se la campagna acquisti la facessero i tifosi sarebbe stato il primo a essere confermato. Più di Shane Lawal, perfino, perché anche i tifosi della Dinamo hanno coscienza di dove sfuma l’orizzonte delle possibilità biancoblù. Ieri via Facebook come al solito il presidente Stefano Sardara lo ha ufficializzato: David Logan resta a Sassari. «Welcome back Kyle», cioé il secondo nome della guardia di Chicago (di passaporto polacco) oltre che il nome della figlia. E sono scoppiati gli applausi telematici.

Logan è nei cuori dei tifosi. La firma era nell’aria, la voglia era grande. L’Mvp della Coppa Italia di Desio, il risolutore di tante partite chiave comprese quelle dei playoff scudetto, resta. Conosce già Sassari, conosce già l’Eurolega, conosce già Meo Sacchetti che punta forte su di lui soprattutto ora in un quadro di esterni completamente mutato rispetto alla scorsa stagione, quando Logan garantì mestiere, punti, rubate e assist nonostante dovesse convivere con un elemento dalla spiccata personalità come Dyson. E’ grande la curiosità di vedere che resa potrà garantire Logan affiancato a un play più play di Dyson come MarQuez Haynes, e a un play ancora più play di Dyson e Haynes come Rock Stipcevic.

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A questo punto mancano due tasselli, per completare il roster biancoblù. Mancano due giocatori ma non mancano i nomi. I tifosi hanno fretta, una fretta che nasce dall’entusiasmo partorito dallo storico triplete Supercoppa-CoppaItalia-scudetto, sgorga dalla brama di capire se quest’anno più dello scorso la Dinamo potrà vincere qualche partita nell’Eurolega di basket, che si onora di frequentare per la seconda stagione di fila. La società invece no, non ha fretta, sul mercato. Lavora con serenità, punta a fare le scelte giuste e finora – secondo quanto emerge dagli ambienti tecnici –, la soddisfazione è massima.

All’appello per completare il roster mancano un’ala grande straniera e un pivot italiano. E non è soltanto con il delicato gioco di incastri tattici che hanno a che fare il gm Federico Pasquini e il coach Meo Sacchetti, ma anche con il privilegio-handicap con il quale si è trovata a convivere la Dinamo in questa estate da campione d’Italia e da ripetente in Eurolega. In sostanza la Dinamo, anno dopo anno e successo dopo successo, si è scoperta sempre più società quotata, stimata, appetibile. Molti giocatori sanno – come dimostrato – che l’isola e il gioco di Meo Sacchetti possono essere un trampolino super. Il problema per quella biancoblù è di essere una società di altissimo livello senza però un budget di altissimo livello. Niente a che vedere con Milano, ma ancor meno con mostri come Fenerbahce, Cska e Barcellona, per fare tre soli nomi. Così, le big europee possono permettersi di tenere sulla corda e di bloccare più nomi in un ruolo, e la Dinamo deve attendere con pazienza il momento giusto. Per questo i biancoblù, che non soffrono complessi di inferiorità, con sano realismo attendono nella consapevolezza che i nomi giusti sono stati individuati e che le firme non mancheranno.

I nomi che circolano per i due spot da coprire sono sempre quelli del funambolico Brent Petway e Nika Metreveli, italiano, entrambi ali/pivot. C’è anche chi ha fatto girare il nome del giovane Cervi, assaggiato da Milano ma rifiutato, e ora a quanto pare in difficoltà per un rientro alla base, Reggio Emilia.

Nel frattempo si muovono anche le altre squadre. I vicecampioni d’Italia di Reggio hanno rinnovato il contratto della guardia Rimas Kaukenas.

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