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Un caldo abbraccio sardo in Germania

Un caldo abbraccio sardo in Germania

L’incontro con gli emigrati prima del match e il pranzo dai Marrocu

19 agosto 2015
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AMBURGO. Alle pareti una vecchia foto di Little Tony, vini sardi tra salsiccia e formaggi della Barbagia, il grembiule nero da oste che ne ha viste tante, le fragranze del soffritto di cipolle che arriva dalla cucina. Alberto Marrocu è una piccola grande storia di emigrazione, sacrifici e sudore. Originario di Arbus, a 17 anni Gran Bretagna poi in Germania dall’81: «Ho iniziato da cameriere. Qui sono al mio sesto ristorante: li avvio e li giro ad altri in gestione». Alberto tifa Cagliari. Fotografa il presidente rossoblù Giulini e il capo del marketing, Passetti, si informa sulla squadra e ritrova tranquillità solo quando il patron gli promette che «come l’anno scorso non si soffre più».

Dalle cucine del ristorante “La Nave”, autore di tagliatelle al peperoncino che reggono con i 17 gradi e la pioggia battente, emerge lo chef: Giuliano Marrocu. «Con Alberto non siamo parenti, arrivo da Nurri». Ex mezzala dell’Isili, una figlia, Maria Maddalena che gioca nella B tedesca: «Sono da queste parti da 43 anni. La Sardegna? Torno tutte le estati da amici e parenti. Il Cagliari? Lo seguo al Circolo dei sardi».

Ad Amburgo i ritrovi degli isolani, oltre a “La Nave”, sono “Il Cappuccino”, altra invenzione di Alberto Marrocu dove per pranzo si forma una coda infinita per gli spaghetti e la pizza “alla Sardegna”. In cucina un’altra selezione dei quattro mori: Gianni Mereu di Sant’Antioco, Graziano Mattana di Carbonia e Andrea Marrocu, fratello di Alberto. Insomma, Sardegna da cartolina. E l’abbraccio si concretizza con Sau e soci ospiti al circolo dei sardi. (ma.fr).

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