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Alla fine delle corse va in scena il “cofanismo”

dall’inviato
Alla fine delle corse va in scena il “cofanismo”

Spuntinata nell’area parcheggi con bagagliai carichi di cibo. Fabio Branca veste i panni del dj

31 agosto 2015
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CHILIVANI. Cofanismo. Il neologismo non ha ancora certificazione e difficilmente piacerà ai dizionaristi. Poco importa. Nel mondo dell’ippica, almeno in Sardegna, tutti sanno cosa significa. Finite le corse i protagonisti non sono più cavalli e fantini, ma i portabagagli delle auto. Nel largo parcheggio tra gli eucalipti appena fuori l’ippodromo Don Meloni sembra di essere in un mega centro commerciale di sabato pomeriggio, quando tutti vanno a fare la spesa e gli spazi sconfinati vengono colonizzati da file di macchine. Quelle arrivate ieri a Chilivani non ha portato soltanto i tanti spettatori appassionati di galoppo alla grande riunione estiva. Dietro nei bagagliai scorte di cibo a quantità per festeggiare, lasciate le tribune, una giornata speciale. E vicino all’auto, portabagagli aperto si mangia e si beve.

Salumi, formaggi, maialetti preparati prima della partenza. La tradizione vuole che si arrivi con tutto già pronto, ma qualcuno improvvisa anche un barbecue. Tanto che la scena rimanda a quello che succede anche negli Stati Uniti alle partite di baseball, come si vede pure in alcune puntante dei Simpson. Al posto di lattine della Duff amata da Homer, vanno però ovviamente via, una dietro l’altra, quelle della più famosa birra sarda.

A completare la serata anche musica, con protagoniste le due stelle del galoppo, i fantini Dario Vargiu e Fabio Branca. Quest’ultimo si diverte come dj, tanto da essere molto apprezzato al mixer nelle discoteche della Versilia. Dorgalese, 31 anni, in Toscana si è trasferito ancora adolescente. «Ho fatto il corso di fantino a Pisa - racconta - e corro soprattutto a Milano e Roma». Vincitore di tantissime gare, ieri è rimasto a bocca asciutta. «Pazienza, è bellissimo essere qui, correre in Sardegna» L’attaccamento così sentito da Fabio Branca lo dimostra anche un simbolico tatuaggio sull’avambraccio destra che raffigura la bandiera con i quattro mori. «Quando torno nell’isola - continua il fantino - sono sempre felice Rivedere tanti amici e sentire l’affetto della gente è fantastico». Alla fine delle sei corse è proprio lui il più richiesto per foto ricordo. Grande simpatia regala un sorriso un tutti e un sogno ai bambini e ragazzini come lui nati con una grande passione per i cavalli e il galoppo (f.c.)

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