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Vuelta, Aru all’attacco la maglia rossa resta sua

Vuelta, Aru all’attacco la maglia rossa resta sua

Lo scalatore di Villacidro infligge altri 19’’ di distacco all’olandese Dumoulin Oggi e domani altri due arrivi in salita, mercoledì la temuta tappa cronometro

06 settembre 2015
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ALTO CAMPOO. Fabio Aru ancora all’attacco per consolidare il primato nella Vuelta. La quattordicesima tappa ha visto lo scalatore di Villacidro provare a sgretolare il gruppo negli ultimi tre chilometri, quando la salita, fin lì pedalabile, è diventata dura in mezzo alla nebbia. Un’azione che ha pagato fino a un certo punto: Aru ha guadagnato 19’’ secondi sull’olandese Dumoulin, ora terzo a 49’’ e favorito nella lunga cronometro di mercoledì prossimo, ma ha dovuto cedere qualche secondo al redivivo Quintana mentre Rodriguez resta secondo sempre con 27’’ di ritardo dal “Cavaliere dei Quattro mori”. Aru adesso ha a disposizione altri due arrivi in salita, oggi e domani, per provare ad aumentare ulteriormente il vantaggio e difendersi poi il più possibile a cronometro.

La tappa di oggi, lunga 175,8 km, prevede l’arrivo nelle Asturie, con tre salite l’ultima delle quali, che porta all’arrivo, di prima categoria. E lunedì grande sfida con la tappa dei sette colli, considerata, per durezza, seconda soltanto a quella di Andorra nella quale Fabio Aru ha conquistato la maglia rossa di leader. Poi ci sarà un giorno di riposo e quindi la cronometro di 39 km a Burgos che verosimilmente disegnerà in maniera definitiva la classifica finale della manifestazione.

La tappa di ieri ha parlato italiano. L’occhio di bue va ovviamente su Antonio De Marchi, il “rosso di Buja”, 29enne friulano della Bmc che compie un piccolo capolavoro. Al quarto tentativo azzecca la fuga giusta, attorno al chilometro 50, unendosi al connazionale Salvatore Puccio (Team Sky), allo spagnolo Josè Joaquin Rojas (Movistar), al francese Mikael Cherel (Ag2r-La Mondiale) e al colombiano Carlos Quintero (Team Colombia). Cinque attaccanti che vanno d’amore e d’accordo, raggiungendo quasi dieci minuti di vantaggio su un gruppo che raccoglie le forze per l’ascesa conclusiva, facendo presagire fuochi d’artificio. Il pokerissimo dei battistrada supera il Puerto del Escud e sull’Alto Campo inizia a darsi battaglia. I più pericolosi sono gli scalatori Cherel e Quintero, che però non riescono a fare la differenza. E allora Rojas, bravo anche in volata, allunga, Puccio sembra cedere ma poi si rialza, De Marchi capisce che è la sua giornata e vola come un falco a prendersi la vittoria, la seconda in un grande giro dopo quella di Alcaudete, sempre alla Vuelta, dello scorso anno. Il friulano ribadisce la sua vocazione all’impresa, onorano quella maglia di super combattente vinta a Parigi al Tour de France 2014.

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