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Purito, gigante delle salite Aru salva la maglia per 1’’

Purito, gigante delle salite Aru salva la maglia per 1’’

Vuelta: Rodriguez attacca, fa sua la tappa e insidia la leadership del sardo Oggi l’ultimo tappone con sette colli, domani riposo e mercoledì la cronometro

07 settembre 2015
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SOSTRES CABRALES. «È la Vuelta in cui sono venuto più serenamente rispetto al passato. Sono molto tranquillo, è arrivata una vittoria di tappa e chissà...». Ci crede eccome, Joaquim Rodriguez, al successo finale di Madrid: nel frattempo, mette a segno una delle sue proverbiali azioni, staccando tutti ai mille metri dal secondo traguardo in salita di fila e portando a casa la 15esima tappa della Vuelta a Espana, la Comillas-Sotres.Cabrales di 175,8 chilometri. Il 36enne catalano della Katusha coglie così il suo nono centro nella corsa iberica, che lo vide terzo nelle edizioni del 2010 e 2012.

Fa sul serio, “Purito”, trionfatore in carriera di due Giri di Lombardia, e se ne accorge Fabio Aru: lo scalatore sardo dell’Astana riesce solo a contenerne la potenza e chiude quinto a 15’’, salvando la sua maglia rossa per un solo secondo appena. «Oggi ha fatto la tappa la Movistar - le parole del leader italiano dopo l’arrivo- poi Purito nell’ultimo chilometro ha fatto una bella azione: è partito di forza e complimenti a lui per la vittoria. Abbiamo ancora la maglia, adesso sarà di nuovo dura, sia all’arrivo che durante la tappa, e ci sarà da faticare». La giornata si caratterizzava con una fuga a nove messa in atto al Km 40; l’ultimo ad arrendersi era un altro veterano, Haimar Zubeldia (Trek), che veniva ripreso a circa 2 chilometri dall’epilogo grazie al gran lavoro della Movistar e di un Giovanni Visconti che riusciva a mettere in fila l’intero plotone. Il forcing di Diego Rosa serviva a far arretrare l’olandese Tom Dumoulin ma non certo Rodriguez, che quando la rampa si faceva meno accessibile tirava fuori l’asso nella manica. Quintana, apparso meno brillante di ieri, e Landa provavano a stargli a ruota, poi toccava ad Aru e a Majka. Niente da fare: si lottava sul filo del rasoio per una maglia che resta al sardo, quinto alle spalle anche di Majka, Moreno e Quintana, per un’inezia. E sempre per un secondo Majka riusciva a spodestare dal terzo posto della generale Dumoulin («Sono venuto qui per arrivare tra i primi cinque, vedremo come finirà«, diceva a caldo il polacco della Tinkoff).

Oggi la 16esima frazione, la Luarca-Ermita de Alba. Quiros di 185 chilometri con terzo traguardo in quota consecutivo. Tappa durissima, con sette colli da scalare e l’arrivo posto al termine di una salita di categoria speciale. Poi l’ultimo giorno di stop, la crono di Burgos di mercoledì ed il rush finale verso Madrid: tutto alla Vuelta può ancora succedere e Fabio Aru è pronto a giocarsi tutte le sue chance.

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