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Aru tiene nella crono e ora si prepara all’assalto finale

Aru tiene nella crono e ora si prepara all’assalto finale

Ciclismo, alla Vuelta lo scalatore di Villacidro resiste Oggi riparte con appena 3 secondi di distacco dal leader

10 settembre 2015
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BURGOS. Tutto come pronostico o quasi al termine della diciassettesima tappa della Vuelta a Espana 2015, una cronometro individuale di 38,7 chilometri con partenza ed arrivo a Burgos. Vince alla grande uno specialista come il 24enne olandese Tom Dumoulin, che sembra ormai destinato ad una carriera da leader nei grandi giri. Suo il trionfo, in 46’01”, alla media di oltre 50 km/h, e sua quella maglia rossa che, trascorso il giorno di riposo, era sulle spalle solide di Joaquin Rodriguez.

Ma l’attesa prova contro il tempo, un crocevia in vista del rush verso Madrid, promuove a voti altissimi anche Fabio Aru. Lo scalatore di Villacidrodell’Astana chiude decimo a 1’53” dall’oranje della Giant-Alpecin e nella generale gli porta ora solo 3” di gap.

«È andata bene – dice il grimpeur isolano, stanco ma soddisfatto –. In classifica ho ora solo tre secondi di distacco da Dumoulin e restano ancora quattro tappe. La Vuelta non è finita, da qui alla conclusione darò il massimo».

Non si fa certo intimorire Dumoulin, già autore di un colpo doppio (tappa e maglia) a Benitachell: «Ieri avevo provato il percorso, oggi l’ho fatto a tutta ed è andata bene». Alle sue spalle si piazzano il polacco Maciej Bodnar (Tinkoff-Saxo) e lo spagnolo Alejandro Valverde (Movistar), rispettivamente a 1’04” e 1’08”. «È incredibile vincere con più di un minuto dal secondo – prosegue il “tulipano” cresciuto nella Rabobank Continental –. Ora dovrò controllare Aru e se ci attaccheranno, sapremo difenderci. Tre secondi di vantaggio da Fabio sono pochi, da qui in poi la Vuelta sarà molto stressante ma saremo entrambi ad avvertire la pressione».

Ottima la prova anche di Valverde, così come del suo compagno di squadra, il colombiano Nairo Quintana, sesto a 1’33” e di nuovo in corsa per il podio. Sul quale c’è ancora Joaquin Rodriguez: lo spagnolo della Katusha chiude la crono 30esimo a 3’06” e in classifica ha 1’15” da Dumoulin e 1’12” da Aru.

La lotta per il primato è dunque ancora apertissima e anche Purito, qualora assorba in fretta la delusione, resta decisamente tra i papabili. La Vuelta offrirà ancora montagne, a cominciare dalla diciottesima frazione di oggi, la Roa-Riaza di 204 chilometri, che nel finale prevede una rampa con discesa tecnica. Chi avrà gambe potrà attaccare e non è detto che Aru non esca subito allo scoperto, per riprendersi quello scettro a cui legittimamente ambisce.

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