La Nuova Sardegna

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Al via il progetto “Coni ragazzi”

Al via il progetto “Coni ragazzi”

Il bando scade il 23 settembre, finora hanno aderito 31 comuni della Sardegna

18 settembre 2015
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CAGLIARI. Lo sport sposa il sociale per regalare un sorriso ai ragazzini sardi meno fortunati. Il progetto “Coni ragazzi”, firmato dal Comitato olimpico nazionale con il supporto del ministero della Salute e della Presidenza del Consiglio dei ministri, è approdato anche in Sardegna. E ha un occhio di riguardo per il mondo del disagio e dell’emarginazione minorile.

«Raggiungere le nuove generazioni residenti in aree depresse e sottooccupate è l’obiettivo del progetto. Il bando si chiude il 23 settembre, fino a questo momento hanno – spiega Gianfranco Fara, presidente del Coni regionale – già aderito quasi cento comuni. Se, come pensiamo, l’iniziativa va a regime, gestiremo in totale 3.820 ragazzini».

Insomma, un bel colpo in direzione dell’integrazione sportiva e sociale. Ma anche un assist pregiato per l’evoluzione e il coinvolgimento delle comunità dell’hinterland con servizi e strutture che necessitano di restyling. Alla chiamata hanno risposto finora 31 comuni in provincia di Cagliari, sette da Carbonia-Iglesias, undici dal Medio Campidano, uno (Barisardo) dall’Ogliastra, cinque da Olbia-Tempio, quattordici da Oristano e dodici da Sassari. “Coni ragazzi” ha una forte valenza sociale, sportiva ed educativa. E punta a garantire il principio del diritto allo sport, soprattutto nelle zone in cui le sofferenze economiche sono più marcate. Da qui, quattro paletti per l’adesione delle municipalità.

«I comuni sono stati scelti in base al reddito Irpef, per la dispersione scolastica, il tasso di disoccupazione e la presenza di aree disagiate interne o periferiche» spiega ancora il numero uno del Coni sardo. A beneficiarne per due ore la settimana, sempre al pomeriggio e al di fuori dalle lezioni regolari, saranno gli under dai 5 ai 13 anni e le loro famiglie.

La mission, oltre alla Direzione scolastica regionale, è supportata anche dall’Anci. L’associazione che raggruppa le amministrazioni comunali, con il proprio Centro studi, indica le aree disagiate. Per dare concretezza al progetto, assieme alle scuole, è basilare l’attività delle associazioni e dei circoli sportivi sparse nell’isola. Mentre il Comitato olimpico regionale ha il compito di coordinare la tempistica e le varie figure sul territorio. Di fatto, nasce un percorso ludico, educativo e di coinvolgimento sociale che non solo coinvolge quasi quattromila bambini e altrettante famiglie, ma dà sostanza all’integrazione sportiva e culturale in zone che necessitano di nuova linfa. Per altro, al progetto prendono parte anche ragazzini portatori di handicap ai quali viene garantito un operatore di sostegno per poter svolgere le attività previste. E il budget? A livello nazionale la disponibilità è di circa due milioni e quattrocentomila euro. Denari utili per svolgere ventitrè settimane di attività in 659 comuni italiani.

Mario Frongia

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