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Basso sul palco commosso: «Basta, mi ritiro»

dall’inviato
Basso sul palco commosso: «Basta, mi ritiro»

MILANO. Certo i 37 anni abbondanti erano un indizio bello grande, la battaglia (vinta) in estate contro un tumore ai testicoli scoperto per caso in pieno Tour una prova, ma nessuno si aspettava che...

06 ottobre 2015
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MILANO. Certo i 37 anni abbondanti erano un indizio bello grande, la battaglia (vinta) in estate contro un tumore ai testicoli scoperto per caso in pieno Tour una prova, ma nessuno si aspettava che ieri dal palco dell’auditorium dell’Expo di Milano, Ivan Basso annunciasse il ritiro.

L’ha fatto in punta dei piedi. Invitato dal direttore della Gazzetta dello sport, Andrea Monti a salire sul palco per ritirare un riconoscimento, il campione varesino ha detto poche ma significative parole. Rotto dall’emozione. «Ho pedalato per trent’anni, rincorrendo un sogno: quello di vincere il Giro d’Italia. L’ho vinto due volte, ora è arrivato il momento di smettere». Ovazione.

Alberto Contador, il suo ultimo capitano alla Tinkoff-Saxo, lo abbraccia forte. Ricorda l’eroico Ivan nella cronosqaudre del Tour tenere duro per chilometri a 50 all’ora in coda al trenino giallo blu pur con le forze ridotte al lumicino dal male.

Poi, nella mix zone, arriva l’amico Vincenzo Nibali. Che è commosso vicino al vecchio maestro: «Abbiamo corso tanti anni nella Liquigas – ha detto il vincitore del Tour 2014 – mi ha insegnato molto: è una grande persona».

Basso ricambia, dice di essere un tifoso di Vincenzo e che adesso resterà nel mondo del ciclismo «ancora non so con quale ruolo, ma era arrivato il momento di smettere. In estate ho capito che non potevo più continuare a certi livelli».

È figlio di un’altra epoca Basso. Quella della battaglia al Tour con la canaglia Armstrong, del secondo posto in Francia nel 2005, della vittoria al Giro 2006, dello scandalo Operation Puerto. Due anni di stop, la redenzione, il ritorno. Quel magnifico assolo sullo Zoncolan, la perla della sua carriera. Il secondo Giro.

Poi un lento declino. Resterà nel cuore dei tifosi Basso. Anche per i suoi modi di fare. (a.s.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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