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FELIPE ANDERSON DA FAVOLA

La Lazio fa rispettare la legge dell’Olimpico, il Toro si arrende

La Lazio fa rispettare la legge dell’Olimpico, il Toro si arrende

ROMA. Il “fortino” Olimpico assicura un'altra vittoria alla Lazio. Con il 3-0 contro un Torino poco granata, anzi assai stinto, i biancocelesti ottengono l'ottavo successo in altrettanti incontri...

26 ottobre 2015
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ROMA. Il “fortino” Olimpico assicura un'altra vittoria alla Lazio. Con il 3-0 contro un Torino poco granata, anzi assai stinto, i biancocelesti ottengono l'ottavo successo in altrettanti incontri casalinghi. E si proiettano nel nutrito gruppetto delle seconde in classifica, a due punti dalla Roma, da questa sera capolista solitaria. Partita dai due volti della Lazio: col freno a mano tirato nei primi 45', più volitiva e spigliata nella ripresa, quando ha messo al sicuro il risultato con la doppietta di Felipe Anderson, dopo che Lulic aveva sbloccato il risultato al 40'. Il Torino, nonostante i sette angoli (a zero) battuti, è stato pericoloso in una sola occasione, con Bruno Peres. Per il poco che ha fatto vedere, la squadra di mister Ventura esce ridimensionata dalla trasferta romana. E conferma di soffrire molto lontano da casa: su 15 punti disponibili ne ha raccolti appena quattro. Un primo tempo inguardabile per 38 minuti si risveglia nel finale. Il segnale che in campo qualcuno c'è, nonostante le apparenze, lo manda Bruno Peres, lanciato da Acquah. Marchetti, spettatore un po’ annoiato fino a quel momento, è bravo ad alzare sopra la traversa. «Ma allora tirare in porta è permesso» devono aver realizzato gli uomini in biancoceleste. E così ecco il gol. Cross di Basta dalla corsia destra, capocciata all'indietro di Klose - in linea con i difensori granata - e ciabattata di Lulic, sporca ma efficace il giusto per battere Padelli. La Lazio, in effetti, aveva già violato la porta avversaria qualche minuto prima, con un colpo di testa di Candreva (cross di Lulic) in evidente fuorigioco. Nel complesso, un po’ poco per giustificare il costo del biglietto. Il Torino fa un grande pressing, recupera un sacco di palloni a centrocampo, ma poi non sa cosa farsene. Quagliarella aveva provato solo un paio di tiri da lontano, Belotti non pervenuto. Sull'altro fronte un Lazio un po’ abulica, almeno fino al gol, troppo attendista. Eppure è in ballo il secondo posto in classifica. I ragazzi di Pioli, se non altro, dimostrano di stare bene fisicamente perché rientrano assai più intraprendenti. Il rasoterra centrale al 12', bloccato facilmente da Marchetti, è il commiato di un impalpabile Belotti. Ventura gli preferisce Maxi Lopez e toglie anche Acquah per Benassi. Ma non è serata per il Toro, che continua a ruminare calcio insipido. Il 2-0 arriva quasi da sé, senza dover spingere più di tanto. Sull'asse Milinkovic-Klose-Felipe Anderson la Lazio costruisce il raddoppio al 25' e Ventura si rassegna al ko. Ma i granata avevano già dato segni di non avere idee e strumenti per reagire alla pur non travolgente Lazio del primo tempo. Nel recupero l'inguardabile Bovo si perde ancora F. Anderson ed il brasiliano infierisce, suo malgrado.

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