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Murru, quanto è dura essere profeti in patria

di Enrico Gaviano
Murru, quanto è dura essere profeti in patria

La prova contro il Trapani è piaciuta molto all’allenatore, ora il cagliaritano deve convincere i tifosi

26 ottobre 2015
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CAGLIARI. Una partita importante, non solo per il Cagliari, che tiene il passo-promozione, ma anche per Nicola Murru, sempre in bilico fra applausi e contestazione. Sarà che come al solito vale il detto latino “Nemo propheta in patria”, ma lui, che è uno dei rarissimi giocatori nati a Cagliari che ha calcato i campi di serie, deve davvero faticare a imporsi, a convincere i tifosi. Perché probabilmente, agli occhi dei supporter, è chiamato a dare sempre qualcosa in più rispetto agli altri. Sabato quel qualcosa in più forse l’ha dato per davvero. Almeno a giudicare dalle parole dell’allenatore del Cagliari. «Nicola è stato uno dei migliori – ha sottolineato a fine partite Massimo Rastelli –. Ha chiuso bene, non ha concesso nulla sull’uomo contro uomo, ha fatto il suo dovere. E’ andato bene anche in fase offensiva, mettendo in area diversi palloni interessanti. Sia chiaro, spero che impari a spingere ancora di più, ma complessivamente sono molto, molto soddisfatto della sua prova».

In questa prima parte della stagione ha disputato sei partite su nove, talvolta costretto a mordere il freno e, quando è andato in campo, ha fatto qualche errore di troppo. Come l’ingenuità di Terni, quando concesse all’ultimo minuto una punizione agli avversari da cui poi è scaturito il pareggio dei rossoverdi. Rastelli lo ha avvicendato con Pisacane o Balzano. Ma, evidentemente, la testardaggine del terzino cagliaritano è più forte di tutto. E ora, il fluidificante rossoblù pare aver convinto il suo allenatore. Quasi una consacrazione per il ragazzo cagliaritano che, nonostante la sua giovane età, ha già alle spalle una bella carriera: nonostante sia del 1994 e compirà 21 anni il 16 dicembre, ha già collezionato 50 presenze con la casacca rossoblù. E di queste 49 sono in serie A. Murru ha esordito nel 2011, a 17 anni e un giorno. E’ un giocatore che ormai fa parte stabilmente del giro della nazionale, visto che ha giocato con l’Italia under 17, 18, e 19 e ora è uno dei titolari dell’under 21 di Gigi Di Biagio, nella quale ha già collezionato 7 presenze.

Rastelli sabato con le sue parole ha voluto confortare anche le sue scelte, a cominciare da quella di aver voluto tenere a tutti i costi il cagliaritano. E anche la società ha mostrato di credere ciecamente in lui visto che gli ha fatto firmare il rinnovo del contratto sino al 2020.

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