La Nuova Sardegna

Sport

«Dinamo scontenta, non rassegnata»

di Andrea Sini
«Dinamo scontenta, non rassegnata»

Il presidente Sardara: «Perdere non piace, ma le gare decisive saranno le prossime. Petway? Arriverà il suo momento»

31 ottobre 2015
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Calma, sangue freddo e nessun brutto pensiero. «Perché perdere non piace a nessuno, mai, ma non possiamo certo dire di essere fuori dai giochi».

La Dinamo ha chiuso con una sconfitta la seconda trasferta di Eurolega stagionale, ma ieri sera al rientro da Tel Aviv i volti dei biancoblù erano tutt’altro che rassegnati. «Adirati, semmai – sottolinea il presidente Stefano Sardara – e poi la partita contro Venezia è dietro l’angolo e non possiamo permetterci di fermarci a pensare troppo a quello che è stato».

Il terzo stop in tre gare di coppa è figlio di una prestazione bella per metà gara e di un repentino crollo da metà del terzo quarto in poi. «Noi ci abbiamo sicuramente messo del nostro – dice Sardara –, ma non possiamo non sottolineare l’ottima prova dei nostri avversari. A un certo punto abbiamo smesso di fare canestro, ma la partita non è cambiata quando le percentuali di Logan e Haynes hanno iniziato a sporcarsi, ma quando loro hanno cambiato passo in difesa, mettendo in campo un’aggressività che non siamo riusciti a contrastare. Stiamo parlado del Maccabi, non della squadra del cortile».

Niente recriminazioni, dunque. Il primo dirigente sassarese scuote la testa. «Non posso essere adirato perché siamo tornati a mani vuote da quel palazzetto. Semmai devo dire che di fronte a 12 mila spettatori e a un tifo infernale, i giocatori non si siano minimamente intimiditi, anzi».

La sensazione è che la sconfitta all’esordio di Istanbul, in un match che sembrava già vinto, stia costando cara a livello pratico e psicologico. «Penso di sì, perché la vittoria l’avevamo costruita e meritata e anche perché due punti in più in classifica, ottenuti in trasferta, ci avrebbero fatto molto comodo. Ma in tutta onestà, un mese fa guardando il calendario non so dove avremmo potuto ipotizzare di prendere punti in queste prime tre gare: a Istanbul? Col Cska? A Tel Aviv? Insomma, niente è compromesso – assicura Sardara –. Andremo a Malaga e poi avremo due gare in casa con Bamberg e Darussafaka: ecco, qui si deciderà il nostro futuro in Eurolega. E poi c’è il campionato, dove i valori devono ancora emergere e dove comunque siamo 3 a 1. Insomma, non va così male».

Al momento in casa Dinamo c’è sicuramente un problema: “regalare” completamente un giocatore fondamentale come Petway è rischioso in Italia, ma in Eurolega diventa semplicemente un problema invalicabile. Il pessimo rendimento dell’ala americana sta iniziando a far sorgere qualche punto interrogativo. Qual è la posizione della società? «L’esperienza maturata negli anni scorsi, soprattutto l’anno scorso, per noi è fondamentale. Petway in questo momento ha un rendimento molto inferiore alle attese – conferma il presidente della squadra campione d’Italia –. Ma si tratta di un giocatore che in precampionato era ben presente e un mese fa in Supercoppa saltava in testa a Polonara. È un atleta che ha 30 anni e vanta un curriculum recente di assoluta eccellenza. Avere un periodo storto incide molto sulla fiducia, ma lui in allenamento sta andando alla grande: in questo momento dobbiamo soltanto trovare un “click” che lo accenda, un po’ come con Dyson lo scorso anno. Lo aspetteremo, certo che lo aspetteremo. Guardate Eyenga: anche lui ha attraversato un periodo non troppo positivo e a Tel Aviv ha fatto vedere di esserci e di poter essere protagonista».

@andreasini78

@RIPRODUZIONE RISERVATA

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative