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Dinamo obbligata a vincere per il morale e la classifica

di Andrea Sini
Dinamo obbligata a vincere per il morale e la classifica

Stasera alle 20,45 i sassaresi di coach Sacchetti fanno visita al fanalino di coda Bologna Dopo lo schiaffo in Eurolega, i biancoblù hanno l’occasione di agganciare il secondo posto

16 novembre 2015
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SASSARI. La medicina del campo come rimedio per lenire immediatamente i dolori causati dalle bruciature europee. La Dinamo riparte dall’Unipol Arena di Casalecchio di Reno, dove stasera alle 20,45 scenderà in campo contro la Virtus Bologna griffata Obiettivo Lavoro. Il posticipo della settima giornata del massimo campionato di basket non offre alternative ai sassaresi di coach Meo Sacchetti: vincere è obbligatorio per mantenere un certo ottimismo (ed equilibrio) dopo i continui rovesci subiti in Eurolega, ma anche per motivi puramente numerici. Con la vittoria ottenuta ieri da Pesaro e Cantù, Bologna è attualmente all’ultimo posto della classifica in perfetta solitudine. Mentre David Logan e compagni, che sinora in trasferta hanno fatto filotto (tre vittorie su tre, a Cantù, Varese e Avellino) con un successo raggiungerebbero il secondo posto alle spalle di Pistoia, rimasta da sola in fuga dopo la sconfitta di Milano contro Torino.

La testa. «Non escludo che i risultati negativi in Eurolega possano avere qualche ripercussione a livello mentale anche in campionato», ha dichiarato in settimana il presidente Stefano Sardara, che si aspetta comunque una pronta reazione da parte della squadra. È chiaro comunque che la presa d’atto relativa alla competitività a livello europeo (le ultime quattro sconfitte, piuttosto simili, parlano chiaro) possa rappresentare un peso nella testa dei giocatori. Con la “benedizione” di Sacchetti, che dopo il ko contro Bamberg ha parlato chiaro (“pensavamo di avere fatto una squadra più competitiva, ma sono convinto che questa squadra possa dare molto di più”).

Il cuore e la tecnica. Ci si aspetta dunque che la Dinamo sia in grado di voltare pagina una volta per tutte, perché stasera i due punti sono fondamentali – come detto – ma la Dinamo deve fare diversi passi avanti anche a livello di campionato: una settimana fa ad Avellino, per esempio, i biancoblù hanno vinto molto più con il cuore che con la tecnica, riprendendo con grande autorità una partita che a un tratto sembrava irrimediabilmente sfuggita di mano. Serve vincere, dunque, e vincere bene, perché è vero che Bologna è reduce da una discreta prova contro l’Armani Milano, ma i campioni d’Italia, chimica o non chimica, hanno a disposizione un roster nettamente più competitivo rispetto alle Vu nere.

Il confronto. Se c’è qualcosa da temere, di questa sfida, è la competitività di Bologna a rimbalzo (39,2 a partita, ma ne concede 40 agli avversari): solo Milano ne cattura di più, mentre la Dinamo è sempre ultima a quota 30,7. Sotto canestro in effetti i vari Dexter Pittman (13,2 punti e 5,8 rimbalzi a partita), Rod Odom, Valerio Mazzola e Gino Cuccarolo sono in grado di occupare parecchio spazio. A guidare le operazioni in cabina di regia c’è ancora Abdul Gaddy, confermato dalla scorsa stagione, così come la guarda Allan Ray. Il giovane prodotto locale Simone Fontecchio sta garantendo minuti di discreta qualità, così come l’ala Pendarvis Williams e l’esterno Michele Vitali. Di fronte ci sono anche il miglior attacco del campionato (la Dinamo segna 84,5 punti a partita) e quello più spuntato (la Virtus non va oltre 67,8 punti di media). Bologna ha anche le peggiori percentuali di tutta la serie A al tiro sia da 2 punti (41 per cento) che da 3 punti (appena il 23,2).

@andreasini78

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