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Meo: «O a loro serve un altro tipo di coach, o a me altri giocatori»

dall’inviato
Meo: «O a loro serve un altro tipo di coach, o a me altri giocatori»

Sacchetti: «Tre bocciature? Tirate voi le somme Gli ho dato fiducia ma le statistiche parlano da sole»

17 novembre 2015
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BOLOGNA. «Alti e bassi? Non questa volta, io ho visto soltanto bassi». A fine gara coach Meo Sacchetti è in seria difficoltà a raccontare quello che è successo alla Unipol Arena.

«Non c’entra la sconfitta, ma questo modo di giocare. Avremmo anche potuto vincere – sottolinea l’allenatore della Dinamo – e avrei avuto la stessa idea. Abbiamo cercato protagonisti diversi dai soliti, mettiamola così».

Nel corso della sfida con la Virtus si sono viste almeno tre bocciature chiare e nette: Petway, Varnado ed Eyenga, tre quinti del quintetto. «Non sono soddisfatto, ai miei giocatori do sempre grande fiducia e sfido chiunque ad affermare il contrario. Anche stavolta, dopo l’intervallo, ho messo in campo lo stesso quintetto e non ho avuto le risposte che mi aspettavo. Ho provato ad aggiustare le cose con i giocatori che ci hanno dato qualcosa. Stavolta il plus/minus è lo specchio di quello che sta succedendo».

A Sardara e Pasquini, in missione negli Usa, chiederà qualche giocatore? «Loro sono ospiti di una società professionistica per una sorta di aggiornamento – dice Sacchetti –, noi dobbiamo soltanto pensare a giocare meglio di quanto abbiamo fatto oggi. Abbiamo cercato in tutti i modi di recuperare certi giocatori e di cambiare qualcosa, ma niente da fare. Una bocciatura? Avete visto la partita, tirate voi le conclusioni. Al di là del giocare bene o male vorrei dei giocatori con il sangue dentro. Questa è la cosa che mi dà più fastidio. O loro hanno bisogno di un altro tipo di allenatore o io ho bisogno di altri giocatori».

A.Si.

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