Michele Mignani: «Molte attenuanti»
Il mister dell’Olbia non esulta, ma spiega il momento: «I miei giocatori non si conoscono ancora abbastanza»
18 gennaio 2016
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OLBIA. Certamente non può esultare. Michele Mignani, alla seconda partita sulla panchina bianca, raccoglie un altro pareggio ma allo stesso tempo spiega che nulla è poi così semplice. «Ci aspettavamo qualcosa di più. Però dobbiamo anche ricordare che l’Olbia veniva da 4 sconfitte consecutive contro la Nuorese – commenta il tecnico dell’Olbia -. Inoltre dobbiamo pensare che la Nuorese gioca più da squadra e che i suoi giocatori si conoscono da più tempo dei nostri». Ma le attenuanti finiscono qua. «Per quello che ho visto in settimana mi aspettavo di più, ma ai ragazzi non posso rimproverare nulla sul piano dell’impegno e della voglia di lottare - continua Mignani -. Invece non sono soddisfatto per quanto riguarda la precisione e la gestione della palla. C’è ancora da lavorare e so che questo non è un campionato semplice. Non lo era prima e non lo è neanche oggi. È duro per tutti. E non pensiamo che dopo il cambio di diversi giocatori e dell’allenatore sia semplice vincere le partite». Michele Mignani non pensa che la clamorosa rimonta subita due domeniche fa a Castiadas (da 3-0 a 3-3) abbia influito sul morale della squadra. «Non mi è sembrato che l’Olbia avesse paura – spiega -. Ho visto una squadra che nel secondo tempo, pur non creando grosse occasioni, ha tenuto il pallino del gioco mettendo in difficoltà la Nuorese». Poi una battuta sul motivo che l’ha spinto a schierare Mastinu dietro le due punte. «Nella mia idea di gioco non deve rimanere in mezzo al campo, può spostarsi da tutte le parti. Nel secondo tempo, infatti, si è spostato e anche la Nuorese ha spostato un giocatore per marcarlo a uomo – conclude Mignani -. Comunque l’ho fatto per non dare punti di riferimento agli avversari» (d.b.)
