La Nuova Sardegna

Sport

La commozione di Calvani: «Ho sprecato un bonus»

di Antonello Palmas
La commozione di Calvani: «Ho sprecato un bonus»

Il coach e le dimissioni: «Lo dovevo a questo club, mi ha sempre sostenuto» Il dispiacere per non aver dato alla piazza che sognava «ciò che meritava»

08 marzo 2016
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Non era riuscito a farsi amare da una Sassari sportiva troppo fresca di successi per avere pazienza, forse le esigenze e la situazione non gliene hanno nemmeno dato il tempo. Ma sul filo della sirena della sua avventura a Sassari quel Marco Calvani che nei finali tante volte ha dovuto inghiottire bocconi amari ha “bucato” la retina dell’emozione mostrando il suo volto umano. Lo ha fatto con le lacrime sparse durante la conferenza stampa davanti a giornalisti e parecchi tifosi in cui ha salutato la realtà Dinamo, lacrime che cozzano un po’ con l’immagine di coach tutto d’un pezzo.

Marco Calvani ha cominciato ricordando di «quando venivo da avversario: ero molto colpito dall'ambiente, dalla presenza e la partecipazione del pubblico, dal fatto che i tifosi sostenessero la squadra anche nei momenti di difficoltà. All'epoca mi domandavo se mai avrei avuto la fortuna di andare a Sassari, per un allenatore un ambiente così è un valore aggiunto. Mi hanno chiamato, e sapevo che difficoltà potessero esserci, arrivavo dopo un allenatore come Meo che aveva vinto tutto e avevo solo una strada da seguire: provare a vincere qualcosa o fare un campionato di assoluta eccellenza. Così non è stato e c'è rammarico perché ho avuto la possibilità di giocarmi un bonus e non sono riuscito a sfruttare. Poi possiamo discettare sul perchè e il percome».

Calvani afferma di essere dispiaciuto «perché sarei rimasto qui 10 anni, chissà che un domani non ci possa essere un ritorno; per quel che non ho dato ai tifosi che ci hanno sempre sostenuto, a chi giustamente era critico, a chi tornava a casa incazzato perché vedeva la squadra perdere dopo aver atteso magari per 15 giorni». L’ormai ex coach biancoblù ha concluso dicendo «non avrei mai fatto una cosa del genere se non qui. Ma se sei circondato da persone speciali che ti dimostrano un grande spessore umano, gli devi rispetto. Stefano e Federico (Sardara e Pasquini, ndc) mi hanno sempre sostenuto anche dopo sconfitta toste come con Trento e Milano, dicendomi di andare a avanti per la mia strada. Per questo è stato un gesto assolutamente spontaneo e naturale dare le dimissioni. Mi dispiace davvero tanto di non essere riuscito a dare a questa piazza ciò che meritava». Poi l’emozione ha preso il sopravvento.

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative