La Nuova Sardegna

Sport

Da “Un medico in famiglia” agli ippodromi, Miki Cadeddu è già un campione

di Giovanni Dessole
Michael Cadeddu in sella al suo cavallo
Michael Cadeddu in sella al suo cavallo

Dopo essere stato protagonista della fiction è diventato uno dei più promettenti fantini d’Italia e d’Europa: «I sardi? Nati per andare a cavallo»

03 giugno 2016
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SASSARI. Michael Cadeddu risponde al telefono da Berlino, sotto una pioggia battente. Vive in Germania, fa il fantino professionista, è fresco vincitore delle Oaks a San Siro - una classica dell’ippica - e ha vissuto una lunga e fortunata carriera d’attore, fra televisione, teatro e cinema, impersonando prima il ruolo di Lenticchia nel programma Rai “Solletico”, quindi quello di Ciccio Marini nella serie “Un medico in famiglia” al fianco di Lino Banfi.

Miki è nato a Milano 20 anni fa, è uno dei fantini più quotati a livello italiano e internazionale e ha un fortissimo legame con la Sardegna: questione di famiglia (il padre è di Meana Sardo), di passione per la terra sarda e per i cavalli. «La prima galoppata in Sardegna l’ho fatta intorno ai monti di Teulada, tante volte sono stato a Chilivani – spiega –. La prima volta a cavallo? Ero piccolo, mi sono semplicemente divertito. Ma l’emozione che ti dà un cavallo montato sull’Isola è diversa. Il popolo sardo è nato a cavallo, ne sono orgoglioso e ne sono convinto. I fantini più forti al mondo sono sardi: penso a Dettori, Atzeni e a Demuro. Le origini non mentono, e non tradiscono».

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La prima gara da dilettante risale al 2004, ma a due anni Cadeddu diventa testimonial di alcune campagne pubblicitarie, poi la tv e il vero grande successo: «Ho abbinato gli impegni al montare a cavallo, ritagliandomi tempi e spazi ad hoc. Le corse mi danno grandi soddisfazioni, ma anche la ribalta – racconta Miki –. Lo dico sempre, ho una doppia personalità, un po’ come dottor Jekyll e mister Hyde. Mi vedo più attore o più fantino? Più fantino, perché è quello che faccio. Attore comico, a prescindere, lo sono tutti i giorni» afferma ridendo. Cresce fra riflettori e cavalli Michael Cadeddu, con un sogno nella testa: il palio di Siena. «Da bambino volevo correre al palio, per questo in Sardegna mi allenavo sempre “a pelo”. Siena offre uno spettacolo unico: dieci combattenti in piazza, uomini e cavalli, bellissimo. Per me Silvano Mulas, detto Voglia, è un idolo assoluto. Ha vinto il Derby, ha vinto il Palio: il massimo».

Intanto il suo palmares cresce e il curriculum si arricchisce: «Ho un bel ricordo del Derby per gentleman in Italia, anche se non l’ho vinto. Grande è stato vincere a Merano, ricevere premi e riconoscimenti importanti. E le Oaks a Milano, dove gareggiavo con alcuni dei miei idoli. Spero di raccogliere qualcosa anche all’estero. Mi piacerebbe fare un’esperienza negli Emirati Arabi». Che consigli dà un papà fantino ad un figlio fantino? «Comportati bene, tieni tutto in ordine, stivaletti sempre puliti, pazienza con i cavalli. Mi dice di stare tranquillo in corsa, si fida di me». La fiducia, elemento essenziale del rapporto fra il fantino e il suo cavallo: «Fra l’uomo e l'animale si instaura un feeling spesso momentaneo ma molto profondo. Se hai un cavallo che conosci, con cui lavori, sai cosa è meglio per lui – chiude Miki Cadeddu che in Germania con la sua compagna Valentina ha un cavallo chiamato Real Promise –. Spesso però devi instaurare il feeling all’istante e lanciarti nella corsa. Questa è la bravura dei più grandi fantini del mondo».

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