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Lodde capopattuglia sardo a Rio

di Giovanni Dessole
Lodde capopattuglia sardo a Rio

Sardegna alle Olimpiadi anche con Aru, Cappai, Oppo e Deidda. Resta in dubbio solo la Orro

11 luglio 2016
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SASSARI. Da Francesco Loy, olimpionico cagliaritano 21enne della ginnastica protagonista nelle Olimpiadi del 1912, a Luigi Lodde, Fabio Aru, Manuel Cappai, Stefano Oppo, Francesca Deidda e, si spera, Alessia Orro. La Sardegna e l’Olimpiade, una storia lunga e intensa iniziata appunto nel 1912 a Stoccolma e pronta a scrivere l’ennesima pagina di storia, stavolta in lingua brasiliana, il 5 agosto 2016 a Rio de Janeiro.

Ed è da quella lontana edizione in Svezia all’inizio dello scorso secolo – unica eccezione Amsterdam nel 1928 – che l’Isola dei nuraghi regala almeno uno dei suoi rocciosi atleti ai Giochi. E così sarà anche in Brasile. Sono già cinque i sardi che hanno ben stretto nelle mani il biglietto per la città del Carnevale, determinati a lasciare il segno, desiderosi di scrivere a chiare lettere il loro nome sugli albi. Il sogno olimpico, quello di ogni bambino diventato atleta, è ostentare orgogliosamente al collo una medaglia, cercando con lo sguardo lo sventolare della bandiera della nazione di appartenenza sulle note dell’inno davanti a una platea di portata mondiale. Quel sogno, coltivato e realizzato da Loy con gli azzurri della ginnastica a squadre, dal canottiere di Santu Lussurgiu Francesco Cossu (1932), dal sassarese Tonino Siddi (1948) e dal pugile di Ales Fernando Atzori (1964), tutti saliti sul podio olimpico, è lo stesso che coltivano anche Lodde, Aru, Cappai, Deidda, Oppo e Orro.

Proprio Alessia Orro, pallavolista di Narbolia entrata a pieno titolo nel giro azzurro, è l’unica incognita della pattuglia Quattro Mori. La candidatura della quasi diciottenne giocatrice isolana è costruita sulle positive prestazioni offerte in campionato e, con la Nazionale, in occasione dei tornei Preolimpici e del Gran Prix. Il tecnico Marco Bonitta ha selezionato sino ad ora 15 atlete, fra cui tre palleggiatrici: una e la Orro, una è l’esperta Lo Bianco e l’altra è la giovane Malinov. Proprio il ritorno della Lo Bianco ha rimescolato le carte e rimesso in discussione la presenza di Alessia a Rio. Decisione affidata al ct azzurro e attesa già nei prossimi giorni.

E gli altri? Nessun bisogno di presentazione per Luigi Lodde da Ozieri (1980), già olimpionico del tiro a volo a Londra 2012, specialista dello skeet, fresco di titolo europeo a squadre e capopattuglia sardo in vista della campagna brasiliana. E nessun bisogno di presentazione anche per Fabio Aru (1990), ciclista di San Gavino Monreale, scalatore dell’Astana attualmente impegnato al Tour de France, vincitore della Vuelta 2015, per due volte sul podio finale del Giro d’Italia primo sardo ad aver indossato la maglia rosa. Assieme a loro i 167 centimetri di Manuel Cappai (Gruppo Sportivo Fiamme Oro), pugile quartese classe 1992 che come il conterraneo Lodde si appresta a vivere la sua seconda esperienza alle Olimpiadi, con quattro anni in più sui guantoni e sulla carta di identità. Quote rosa made in Sardegna rappresentate dalla cagliaritana Francesca Deidda (1992), atleta Promogest e azzurra del nuoto sincronizzato e prima sarda a confrontarsi con la specialità in una competizione a cinque cerchi. In bacheca la Deidda ha già un argento e quattro bronzi europei (due giovanili). E sarà sogno olimpico anche per Stefano Oppo, nato nel 1994 a Oristano, arrivato quasi per caso a scoprire il canottaggio e ora perno, assieme ai tre compagni di vogata, dell’equipaggio del quattro senza lanciato all’assalto del podio brasiliano. In attesa della Orro, in rappresentanza di un’Isola intera.

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