La Nuova Sardegna

PORTO CERVO. Dopo quattro giorni utili di regate, sui cinque previsti, s’è conclusa a Porto Cervo l'edizione 2016 della Rolex Swan Cup. Un evento di grande successo, con una partecipazione senza precedenti: ben 125 Swan, le mitiche barche di serie costruite dal cantiere finlandese Nautor di Pietarsaari, hanno accolto l'invito dello Yacht Club Costa Smeralda a partecipare alla Swan Cup 2016. Due le giornate di gara saltate, la prima giovedì 15 per assenza di vento, recuperata il giorno successivo. La seconda sabato, annullata per il motivo contrario: troppo vento anche per gli Swan. Sette le categorie in cui è stata suddivisa la flotta e due le classi monotipo che hanno corso in tempo reale e in prove tecniche a bastone, per un totale di 8 regate complessive. Tra i 42 piedi, i più piccoli dei monotipo, hanno stravinto i russi di Natalia, che chiudono con sei vittorie e un secondo e un terzo posto, lasciando ben dieci punti di distacco ai britannici di Bewild, e qualche punto in più agli spagnoli di Pez de Abril, terzi classificati. L'altra classe monotipo, i 45 piedi, disputava il suo campionato mondiale. Il titolo è andato ai tedeschi di Elena Nova, sempre al comando della classifica, che lasciano un distacco ancor maggiore, ben 11 punti, agli olandesi di Esthec. Terzo posto per Earlybird, un'altra barca tedesca. Nel gruppo dei Maxi vittoria per lo Swan 905 Freja, davanti a Plis Play e Selene, mentre tra i Mini Maxi l'ha spuntata per un pelo Arobas, che ha concluso a pari punti con i nipponici di Yasha, ma ha vinto grazie ai miglior parziali. In terza posizione Gaetana. In classe Grand Prix assolo del 53 piedi Music, quattro vittorie su quattro prove disputate, con Crilia e Solenia II al secondo e terzo posto. Nel gruppo degli Sparkman & Stephens, le barche che hanno fatto la storia degli Swan, vittoria per i britannici di Sleeper e nulla da fare per Mascalzone Latino di Onorato, che si è dovuto accontentare della piazza d'onore. Terzo posto per Sarabande. Nel mini gruppo dei 60 piedi vittoria dei russi di Tsaar Peter.

Antonio Mannu