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Calangianus speciale, l’esempio di Urgias

Calangianus speciale, l’esempio di Urgias

Eccellenza: i giallorossi sono una bella squadra, il difensore in campo nonostante un grave lutto

28 settembre 2016
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CALANGIANUS. Tornare vincitori dalla prima trasferta del campionato, 0-1 in quel di Valledoria, ha aumentato fra la tifoseria il livello di fiducia nei confronti del Calangianus. La vittoria è stata importante soprattutto perché ottenuta su un campo che dal campionato 2009-2010, da quando si affrontano i rossoblù a casa loro, in cui si sono rimediate quattro sconfitte e due pari; un campaccio dove si sono persi importanti punti. Forse per questo dei tifosi hanno rinunciato alla trasferta, pentendosene, a giochi fatti.

Pulina e soci hanno offerto una bella lezione di gioco. Gli elogi ora si sprecano. E per questo mister Alessandro Sassu veste prontamente i panni del pompiere per frenare gli slanci della fantasia. «Stiamo vivendo un bel momento, siamo partiti bene, ma la strada è lunga e piena di insidie a ogni passo e, soprattutto, non dobbiamo crederci arrivati».

L’ambiente per ora non vede difetti. «È questo il rischio e pericolo - spiega il tecnico -. Non possiamo non evidenziare che si è prodotto molto ma non siamo stati capaci di segnare il secondo gol. C’è molto da fare, altroché, anche se la squadra ha una sua identità». Il brasiliano Del Soldato è ritornato da San Teodoro, pur sulla via del recupero da un infortunio: gioca due mezze gare e centra due gol. E’ una certezza.

«Del Soldato lo conoscevamo bene, sappiamo che è duttile, può ricoprire vari ruoli: per noi è una sicurezza - afferma Sassu -. E non dimentichiamo Pulina, lì davanti è davvero intraprendente, non lo scopriamo certo noi, si muove bene, ha i tempi giusti di gioco, cerca il dialogo con chi gli è vicino e apre varchi per tutti e non disdegna di andar dentro».

Si nota che anche in difesa, pur assente quel buon giocatore che è Mellino, chi lo sostituisce, Urgias, è più che positivo. A lui un applauso particolare perchè colpito da un lutto familiare è sceso ugualmente in campo onorando così al meglio lo zio. «Questa prova è da evidenziare - dice Sassu -. Urgias nasce come centrocampista ma si adatta bene a centrale. Aveva esperienza nel ruolo, ha dominato la sua area e con Carboni forma un duo di centrali molto affiatati. La verità è che abbiamo alternative. Ma la mia preoccupazione ora è che domenica con il Bosa, a zero punti, si creda di fare bottino con facilità. Una squadra a zero punti, matricola per di più, troverà giuste motivazioni a contrastarci. Ed io non vorrei brutti scherzi». (p.z.)

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