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Fuori i secondi, scopriamo l’Olbia

di Guido Piga
Fuori i secondi, scopriamo l’Olbia

Dopo gli ultimi colpi di mercato Mignani chiede ai suoi ragazzi di dare continuità ai risultati: «Affamati contro la Lupa»

05 febbraio 2017
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OLBIA. Non conta il mercato, che pure ha movimentato la rosa, anche se il suo valore è ora passato dal terzo al nono posto del girone A. Non conta il diverso atteggiamento dell’allenatore, insolitamente più tosto, dopo la sconfitta di Piacenza, nel chiedere una reazione forte. Conta che l’Olbia, a partire da oggi contro la Lupa Roma (Nespoli, ore 14.30), scenda dalle montagne russe: basta belle prestazioni alternate ad altre brutte, serve continuità di risultati.

Lo ha detto il presidente Alessandro Marino, facendo il bilancio del calciomercato che ha visto l’arrivo di un portiere (Ricci), un difensore (Iotti), un centrocampista (Benedicic) e un attaccante (Ogunseye). «Ora voglio il salto di qualità» ha dettato. «Se vogliamo guardare in alto, dobbiamo essere più continui. Il che vuol dire che dobbiamo perdere di meno» ha aggiunto ieri mattina Michele Mignani, presentando con piglio deciso la partita con la Lupa.

Che cosa vuole fare, l’Olbia? Salvarsi il prima possibile, ovviamente: essendo una neopromossa, per giunta ripescata, sarebbe un traguardo di peso. E poi, anche puntare a entrare nei playoff per la serie B. Ci sono nove posti a disposizione, l’Olbia può e deve sognare di accedere a quella fase (divisa in tre parti) non tanto per centrare la storica promozione, ma per fare esperienza e preparare l’assalto alla serie cadetta - se anche i tifosi faranno la loro parte - la prossima stagione (sempre che questo sia un l’obiettivo reale).

La prima Olbia al Nespoli dopo gli scambi di mercato, dunque. I tifosi, per la verità, hanno già avuto modo di conoscere il portiere Ricci e l’attaccante Ogunseye, entrambi, in modo diverso, decisivi nella vittoria contro il Pontedera di quindici giorni fa. Potrebbero conoscere Iotti, il difensore centrale, scuola Milan, arrivato dall’Ascoli, anche se appare difficile che possa giocare titolare dal primo minuto. E potrebbero vedere all’opera (ma non da titolare) il centrocampista Benedicic.

Con le uscite di due portieri (Carboni e Montaperto) e di due difensori (Miceli e Russu), il valore dell’Olbia, secondo Trasfermarkt, è di 3,4 milioni di euro, con la retrocessione dal terzo al nono posto; segno che, almeno sulla carta, le altre squadre si sono rinforzate e che possono puntare con decisione a grandi traguardi, playoff compresi.

Uno stimolo in più, per i bianchi, che hanno ora 24 giocatori sotto contratto. Troppi? Secondo Mignani, no. «Ho quasi due giocatori per ruolo - spiega l’allenatore -. Certo, ho cinque attaccanti per due posti e in difesa meno alternative per gli esterni, ma credo che la nostra sia una rosa equilibrata e di qualità». L’allenatore non raccoglie neppure la provocazione su Alessandro Capello, il bomber della squadra con 7 gol che, all’ultimo momento, ha visto sfumare il passaggio in serie B al Vicenza. «Avere più giocatori buoni a disposizione, per me, è fonte di felicità. Ovviamente, avere giocatori che scalpitano è positivo».

Contro la Lupa Roma, che all’andata sconfisse i bianchi, Mignani può risolvere qualche problema: per esempio, l’attaccante Kouko e quindi le due maglie da titolare se la giocano Ragatzu, Ogunseye e proprio Capello. A centrocampo mancherà ancora Piredda (squalificato) e, per quel ruolo di mezzala, ci sono in corsa Tetteh (favorito), Feola e Benedicic, che ancora non appare all’allenatore pronto per guidare il centrocampo. Muroni altra mezzala, Cossu trequartista. Dietro, la coppia di centrali dovrebbe essere formata da Dametto e Pisano, con Pinna e Cotali sulle fasce.

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